L’odissea della Fondovalle Calore continua a tenere banco. Dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, un nuovo colpo di scena arriva dal Tribunale Amministrativo Regionale di Salerno.
Il Tar annulla l’aggiudicazione del lotto D-E
I giudici amministrativi hanno accolto un nuovo ricorso presentato dal Consorzio Fenix (secondo classificato nella gara), annullando l’aggiudicazione del lotto D-E dell’appalto, del valore di quasi 50 milioni di euro, all’associazione temporanea d’imprese Pagano-Santangelo-Santacroce.
La decisione del Tar si basa su delle incongruenze riscontrate nella valutazione dei requisiti delle ditte partecipanti alla gara. In particolare la stazione appaltante non avrebbe effettuato una valutazione adeguata dell’affidabilità dell’impresa, come previsto dalla normativa vigente. Ciò non comporta necessariamente una esclusione della ditta, ma l’Ente avrebbe comunque dovuto valutarne l’affidabilità.
L’ombra dell’inchiesta
La decisione del Tar arriva in un momento particolarmente delicato per l’opera, già al centro di un’inchiesta della Procura di Salerno. Le indagini sul presidente della Provincia (sospeso) Franco Alfieri, hanno portato ad esaminare anche possibili irregolarità nella gestione dell’appalto del lotto A-B della Fondovalle Calore, anch’esso aggiudicato a un raggruppamento temporaneo d’imprese di cui faceva parte anche la società Santangelo.
Le conseguenze per l’opera
L’annullamento dell’aggiudicazione del lotto D-E rappresenta l’ennesimo stop per un’opera attesa da decenni e che ora rischia di subire ulteriori ritardi, con gravi ripercussioni sull’economia e sulla viabilità della zona.
La stazione appaltante dovrà ora riavviare la procedura di gara per il lotto D-E.