Una vera e propria odissea per le famiglie di tanti bambini affetti da disturbo dello spettro autistico che hanno rivolto appello alla UILFP e per tramite del Coordinatore Provinciale Vito Sparano cercano di risolvere un annoso problema. Sparano ha scritto al Direttore Generale ASL SA Ing. Gennaro Sosto, al Direttore DSM Giulio Corrivetti, al Direttore Iannuzzi, al Tribunale del Malato e a tutti i Sindaci del Territorio.
“Una vergognosa attesa rispetto alla problematica”
«L’odissea delle famiglie con bambini affetti da disturbo dello spettro autistico è vergognosa e rispetto alla problematica inerente al sevizio neuropsichiatria infantile ubicato all’interno della UOSM di Eboli, ci corre l’obbligo di puntare l’attenzione su alcune questioni», scrive Sparano che fa una lunga e attenta disamina della questione“.
Un iter complesso
«Per la prima visita le famiglie devono prenotare al CUP centralizzato Asl Salerno ( informazioni inesistenti, è già un’impresa sapere che bisogna chiamare al CUP), ci risulta che i tempi di attesa per una risposta si aggirano a circa 2 ore. Nel caso il bambino sia già inquadrato, attesa per il piano terapeutico riabilitativo circa due mesi. Il piano terapeutico riabilitativo è assolutamente indispensabile per un bambino autistico, è il solo modo che gli permetta di apprendere delle capacità di base che altrimenti non riuscirebbe ad acquisire. Parrebbe che la riabilitazione venga effettuata quasi esclusivamente in centri privati, nonostante dal 2019 la Regione abbia previsto centri con equipe dedicata territoriali (mai avviati)».
La situazione ad Eboli e la posizione di Vito Sparano
Vito Sparano parla della situazione a Eboli. «Attualmente la situazione ad Eboli e per un raggio che copre una popolazione di circa 180 mila persone è di un medico, 1-2 psicologi una volta a settimana, 0 riabilitativo, 0 infermieri, 0 amministrativi per le pratiche burocratiche e per le prenotazioni, 0 assistenti sociali per le pratiche assistenziali alla famiglia. Le realtà dell’entroterra (Oliveto, Contursi, Laviamo etc) devono venire fino ad Eboli per un’assistenza, spesso deficitaria». Per Vito Sparano la questione va affrontata con chiarezza. «Il Centro di Eboli è ubicato nel CSM. Non vi è divisione di spazi e ciò comporta che potenzialmente un bambino potrebbe trovarsi nel bel mezzo di un’ emergenza psichiatrica con tutti i pericoli che ne conseguono. Per le attività di prenotazioni se ne occupano gli infermieri della psichiatria adulti con giorni stabiliti, senza appartenere all’unità di neuropsichiatria infantile e senza nessuna retribuzione aggiuntiva. Un solo medico deve fare fronte alle richieste di assistenza di circa 1800 famiglie. È questo il modo di gestire la salute di bambini e di famiglie appartenenti a fasce particolarmente fragili?».
Sparano, che chiede agli organi competenti di affrontare e risolvere la questione in tempi rapidi, per non creare ulteriori disservizi all’utenza, parla anche «di una nota a firma del Direttore DSM d.s. n° 64, dove richiama tale problematica, a tutt’oggi nulla è cambiato».