La Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna emessa in appello nei confronti di un carabiniere della Compagnia di Sala Consilina, accusato di concussione e tentata concussione nel Vallo di Diano.
I fatti
Il militare, assistito dall’avvocato Renivaldo Lagreca, era stato condannato in appello, ma la Suprema Corte ha accolto le argomentazioni del legale, scagionando di fatto l’appuntato di origine pugliese. I fatti risalgono a diversi anni fa, quando, secondo l’accusa, il carabiniere avrebbe richiesto risarcimenti direttamente a privati per danni causati alla sua auto.
L’avvocato ha contestato l’accusa di concussione, e la Cassazione ha dato ragione alla difesa, evidenziando che le “pressioni” del carabiniere erano state esercitate come soggetto privato e non nella veste pubblica. Di conseguenza, secondo i giudici, non si è verificato “l’abuso di potere”.
Nelle sei pagine della sentenza, la Cassazione ha esaminato i quattro motivi di ricorso presentati dall’avvocato Lagreca, concludendo per l’assoluzione dell’appuntato.