L’uccisione da parte dell’ex partner di Giulia Cecchettin avvenuta a metà novembre 2023 ha segnato un momento di grande rivolta popolare sul tema della violenza sulle donne. La giovane età della vittima e del carnefice e il contesto in cui si è sviluppata la vicenda ha infatti talmente colpito la sensibilità popolare che ci sono stati cortei in ogni città e appelli da parte di ogni forza politica, influencer, personaggi dello spettacolo e dello sport. Un segnale dal governo è poi arrivato con l’approvazione definitiva della nuova legge per il contrasto alla violenza di genere, che va ad inasprire le norme contenute nel “codice rosso” e fornisce maggiori strumenti soprattutto in chiave preventiva. Non basta però provvedere con nuove leggi, ma bisogna agire soprattutto a livello culturale, partendo dalle scuole, dalle famiglie e dai mass media.
Ciò che serve è una vera rivoluzione che parta dalle parole e dal racconto degli omicidi fino al contrasto alle espressioni che mancano di rispetto alle donne. È inoltre necessario intervenire anche sull’equità delle opportunità tra uomo e donna con l’obiettivo di permettere alle donne di non dipendere economicamente da un uomo, aspetto che le rende ancora più soggette a rassegnarsi a situazioni difficili per sopravvivere.
I dati del resto parlano chiaro e ci sono tutte le informazioni utili per capire dove e come agire.
Scopriamo insieme i numeri dell’emergenza.
Violenza sulle donne: le tipologie
Partiamo innanzitutto dal capire che la violenza sulle donne non è solo quella fisica, ma abbraccia una serie di ambiti della vita. Secondo le stime, il 58% delle donne non è autonoma a livello economico e quindi non ha piena libertà nella gestione della propria sopravvivenza. Bisognerebbe non solo aumentare lo stipendio, che resta più basso rispetto agli uomini, ma offrire maggiori opportunità, soprattutto dopo aver avuto figli. C’è inoltre la violenza domestica, che prevede un isolamento della donna imposto dal marito o dal compagno che non le consente di emanciparsi e di vivere la propria vita scegliendo le persone con cui trascorrere del tempo e con cui mantenere relazioni. Si passa poi alla violenza psicologica che viene perpetrata dall’uomo violento attraverso parole forti, insulti, umiliazioni e minacce. Si arriva infine alla violenza fisica, che parte dalla molestia e arriva fino allo stupro, ossia l’ottenere un rapporto sessuale senza consenso.
Violenza sulle donne: i numeri
Da inizio 2023 sono 105 le vittime di femminicidio in Italia (dati aggiornati al 19 novembre) ed è una cifra destinata a salire entro fine anno. Una donna ogni 3 giorni viene uccisa e nella stragrande maggioranza dei casi è il partner o ex partner l’autore del delitto. Da quanto emerge da un’infografica dell’Università Cusano sulla violenza sulle donne 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni in Italia hanno subito violenza di genere almeno una volta nella vita. Dai dati Istat emerge inoltre che il 21% di queste donne ha subito violenza sessuale e il 20% ha subito violenza fisica. Una buona percentuale di queste azioni, il 13%, sono state compiute da partner attuali o ex-partner. L’emergenza è quindi da arginare innanzitutto in famiglia e nelle relazioni, partendo da una gestione differente delle relazioni e un’educazione al rispetto e alla libertà.