La netta pronuncia della Consulta sul terzo mandato ha innescato una fase di intensa riflessione per il governatore Vincenzo De Luca, la cui strategia di continuità alla guida della Regione Campania ha subito un brusco stop. Nonostante la prevedibilità del ricorso governativo, l’ex sindaco di Salerno aveva già da tempo delineato possibili “exit strategy” che, tuttavia, si scontrano con le diverse visioni del Partito Democratico.
Il nodo PD: tra “campo largo” e l’ombra ingombrante del governatore
Proprio gli alleati del PD rappresentano il primo ostacolo per De Luca. I vertici del Nazareno, con la segretaria Elly Schlein in testa, avevano da subito manifestato una chiusura decisa all’ipotesi del terzo mandato, attivandosi per individuare un candidato alternativo capace di unire il “campo largo”. Ora, forte della decisione della Consulta, il PD punta ad accelerare sulla scelta del successore, pur dovendo inevitabilmente fare i conti con l’influenza ancora significativa di De Luca, il quale non sembra intenzionato a lasciare la scena regionale.
Piano A: la carta Bonavitacola per una “staffetta” di potere
Da tempo, gli uomini vicini al governatore starebbero tessendo una tela per un possibile accordo su una candidatura di fiducia. Il nome più ricorrente è quello di Fulvio Bonavitacola, attuale vicepresidente della Regione Campania. L’ipotesi è quella di una sorta di “scambio di ruoli”, con De Luca pronto a candidarsi alla vicepresidenza in caso di elezione di Bonavitacola. Tuttavia, questa manovra non gode di ampio consenso all’interno della coalizione di centrosinistra, con molti democratici e alleati che non sembrano entusiasti di una continuità mascherata. In questo caso, inoltre, i Dem correrebbero da soli.
Piano B: il ritorno alle origini, la sfida per Salerno e la Provincia
In caso di fallimento (probabile) del “piano A”, potrebbe concretizzarsi uno scenario alternativo, un ritorno alle origini per Vincenzo De Luca. Durante i suoi mandati regionali, l’attenzione per la sua Salerno è stata costante, con ingenti investimenti economici. L’ipotesi, sempre più insistente, è che De Luca possa decidere di ricandidarsi alla guida del Comune di Salerno, chiamato al voto nel 2026 per eleggere il successore di Vincenzo Napoli. Ma non solo: l’addio di Napoli alla carica di sindaco aprirebbe anche la successione alla presidenza della Provincia di Salerno, prospettando, in caso di vittoria alle comunali, un inedito doppio ruolo per De Luca.