Vallo di Diano: un solo medico rianimatore per l’intero servizio 118, il punto della situazione

Attualmente, nel Vallo di Diano è operativo un solo medico rianimatore del 118 per gestire tutte le postazioni della zona. Questa situazione si è ripetuta nei giorni scorsi, continuando un trend già evidente dall'inizio dell'estate.

Di Federica Pistone

Attualmente, nel Vallo di Diano è operativo un solo medico rianimatore del 118 per gestire tutte le postazioni della zona. Questa situazione si è ripetuta nei giorni scorsi, continuando un trend già evidente dall’inizio dell’estate. Le postazioni del 118 nel comprensorio coprono un’area estremamente vasta, che va da Casalbuono a Petina e da Teggiano a Sala Consilina, servendo circa 70.000 residenti e un’importante rete viaria come l’A2 del Mediterraneo.

La carenza di medici rianimatori è alla base di questa problematica, che si è ulteriormente aggravata con l’arrivo della stagione estiva. Da quanto risulta, ci sono tre o quattro turni mensili in cui si rende necessario un supporto. In un’occasione, a causa della mancanza di rianimatori in ospedale, un medico del 118 è stato incaricato di trasferire un paziente, un bambino di 8 anni, fino a Salerno.

“Il Vallo di Diano sta affrontando un’emergenza sanitaria reale, un disastro annunciato che pone a rischio la salute di centinaia di persone,” ha dichiarato Antonio Casale, referente territoriale per Noi Moderati e membro del dipartimento sanità. “L’assistenza medica è a rischio per oltre 70.000 cittadini. Siamo davanti a un’assurdità: c’è un solo medico di turno per coprire il servizio 118. È inaccettabile, dato il numero di residenti, visitatori e turisti presenti nella zona. Questo comporta un reale pericolo per la vita delle persone e mette in discussione l’efficacia di servizi essenziali.

Ci sono responsabilità precise e la sanità pubblica è ormai in uno stato critico; non possiamo continuare a vivere nella speranza che non si presentino situazioni d’emergenza. Questa è la realtà della sanità locale e regionale, il risultato di anni di scelte fatte dalla giunta Deluchiana, caratterizzate da politiche clientelari e dalla scarsa qualità dei servizi sanitari.”

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