“Salvatore Di Giacomo, poeta dell’amore e cantore del creato“. Questo il titolo dello spettacolo promosso dall’associazione culturale Fabbrica di Idee e dall’Azione Cattolica come tappa conclusiva del Festival della Teologia Incontri che quest’anno ha avuto come tema l’ecologia.
Nell’adattamento teatrale curato da Vito Rizzo l’opera di Salvatore Di Giacomo è stata “riletta” cogliendone la profondità del linguaggio simbolico, fortemente ispirato alla contemplazione del creato. La bellezza della natura, l’armonia delle stagioni, i moti dell’anima concorrono tutti a riconoscere quella dimensione creaturale che viene troppo spesso dimenticata e contrastata.
Il Cilento tra voci, suoni e bellezza
Attori e musicisti cilentani hanno dato voce e suono alla bellezza delle opere del poeta e drammaturgo napoletano di cui ricorre nel 2024 il novantesimo anniversario della morte. Da “Era de maggio” a “Marechiaro”, la passione d’amore è scandita attraverso il linguaggio della natura circostante, che invita a cogliere il senso dell’attesa, della pazienza, della speranza, che sono le parole guida dell’ecologia integrale promossa da Papa Francesco e dello stesso cammino giubilare appena iniziato. I versi di Di Giacomo sono stati proposti con una prospettiva nuova e affidati all’intensa e brillante interpretazione di Umberto Anaclerico, Federica Barrella, Biancarosa Di Ruocco, Antonino Nese, mentre i Maestri Antonio Cortazzo, Tommaso Sollazzo e Aniello Tancredi hanno caratterizzato gli interventi musicali con il recupero degli strumenti della tradizione.
La stessa “Nottata di Natale” è stata rivissuta attraverso i versi di Di Giacomo e le note di zampogna e ciaramella in un’atmosfera unica che ha emozionato tutti i presenti. Le parole della “Laudato sì” hanno infine introdotto alla toccante narrazione del monologo “Lassa fa’ a Dio” affidato alla magistrale interpretazione di Franco Formisano.
L’evento
L’evento realizzato con il patrocinio della Diocesi di Vallo della Lucania e della Regione Campania nell’ambito del programma di promozione culturale 2024 ha rappresentato una straordinaria simbiosi tra il linguaggio artistico e la dimensione spirituale nel segno di un grande poeta della tradizione come Salvatore Di Giacomo e dei temi cari alla dottrina sociale della Chiesa.