Tanti fedeli e sacerdoti presenti ieri sera nella cattedrale di Vallo della Lucania per la veglia di preghiera in suffragio di Papa Francesco, scomparso nella mattina del lunedì in albis. Un pontificato contraddistinto dalla semplicità di un uomo tra la gente al servizio degli ultimi. Il momento di preghiera è stato presieduto dal vescovo della diocesi di Vallo Mons. Vincenzo Calvosa, che sarà presente anche a Roma per i funerali del Santo Padre sabato 26 aprile.
Il ricordo del Vescovo
“Ha cercato nei rapporti umani di parlare alle persone” ha sottolineato il vescovo Calvosa nel parlare del Santo Padre. “È arrivata un po’ inaspettata nel senso che il giorno prima l’abbiamo visto in Piazza San Pietro, sapevamo che stava male però non pensavo che diciamo la morte fosse stata così repentina. Certo resta un po’ di vuoto di smarrimento quando viene meno una persona cara però la serenita di sapere che è stato un uomo di Dio e quindi sicuramente il Signore lo ha accolto nel cielo” ha detto Calvosa parlando sua improvvisa scomparsa.
I ricordi personali legati al Pontefice
Il Vescovo ha parlato dei suoi ricordi personali legati al Papa: “con lui i miei ricordi più belli sono proprio all’inizio perché il 13 marzo del 2013 ero in Piazza San Pietro perché ero andato ad un incontro essendo responsabile regionale degli oratori, era stato un incontro nazionale all’ufficio della CEI e mi ricordo che abbiamo finito nel primo pomeriggio e c’era mia sorella e ha detto “beh andiamo chissà forse è la volta buona non ho mai visto l’elezione di un papa”, e quindi mi ricordo che ero in Piazza S. Pietro sotto l’ombrello, pioveva di sera, e poi abbiamo visto la fumata bianca, quindi tutta l’eccitazione della Chiesa e poi quando si è affacciato in quella semplicità con quel “Buonasera” e poi soprattutto quel momento di silenzio fortissimo quando ha chiesto di pregare è stato un momento intensissimo e poi ha chiesto la benedizione lì veramente si è visto che era già un uomo dello Spirito Santo, aperto al popolo, un uomo del popolo.
E quindi poi da lì un po’ il sentimento quando si è preso Mons. Galantino che lo ha fatto diventare segretario della CEI ero da poco arrivato poi venne a Cassano in un altro bel momento nella Cattedrale, e avendo organizzato, ero nella commissione che ha organizzato l’evento, mi ricordo per non mettermi davanti mi sono messo all’ultimo banco e la cosa bella è stato che lui dal presbiterio dove avevano messo la sedia l’ha invece scesa giù al livello dei banchi e si è messo a dialogare così.
La nomina a Vescovo due anni fa è stata una scelta sua perché la congregazione ha detto che i vescovi italiani li sceglie il papa quindi è stata sua, io l’ho detto non so perché avete fatto questa scelta lui si è messo a ridere, e poi l’udienza privata con i miei familiari è un altro momento bello di semplicità. Quindi ha proprio una semplicità , un papa un nonno che resterà nel cuore penso di tutti”.