Il Comune di Vallo della Lucania è pronto a rientrare in possesso della piscina comunale, dopo anni segnati da una gestione privata problematica e non priva di criticità. A fare il punto sulla situazione è Antonio Bruno, capogruppo di maggioranza, che ha dichiarato pubblicamente:
“Salvo imprevisti, nei prossimi giorni torneremo in possesso dell’impianto, ma ciò che troviamo è una struttura danneggiata, che richiederà lavori per circa mezzo milione di euro.”
Una concessione nata male: polizza fideiussoria non valida
L’origine della vicenda, come ricostruito dal consigliere, risale a una concessione effettuata senza le dovute verifiche, in particolare sulla polizza fideiussoria, poi risultata priva di validità.
“La polizza non era valida e non è mai stata ripristinata – spiega Bruno – era stata emessa da un soggetto giuridico cancellato dal registro imprese già nel 2016.”
Un errore che avrebbe impedito al Comune di rivalersi economicamente dopo il fallimento della società concessionaria, lasciando l’ente privo di tutele economiche.
Inadempienze, danni e abbonamenti fantasma
Oltre alla polizza inesistente, per Bruno ci sarebbero altre gravi inadempienze del concessionario privato:
- Mancato pagamento del canone;
- Incasso di abbonamenti senza l’erogazione dei servizi;
- Lavori mai eseguiti;
- Impianti danneggiati e abbandonati.
Tre sentenze hanno confermato la posizione dell’Amministrazione, che già nel 2021 aveva segnalato pubblicamente le criticità della gestione.
Bruno: “Eredità pesante, ma andiamo avanti con impegno”
Antonio Bruno risponde alle critiche ricevute sui social e sottolinea le difficoltà ereditate:
“Ci troviamo con un disavanzo da coprire di circa 2 milioni di euro, senza personale e senza risorse, eppure qualcuno si aspetta che risolviamo ogni problema con la bacchetta magica.”
Nonostante l’amarezza, il capogruppo rivendica la determinazione dell’attuale amministrazione:
“È facile puntare il dito contro chi oggi governa, ma le responsabilità vanno ricercate nel passato. Chi oggi pontifica dimentica che abbiamo ricevuto un’eredità fatta di macerie amministrative.”