Vallo della Lucania, la maggioranza senza Botti tra Ametrano e Miraldi | VIDEO

Ieri l’ufficialità di una decisione che era nell’aria da giorni, almeno dal consiglio di sabato, dopo i duri sconti tra il sindaco Sansone e Botti:

Di Carmine Infante
Vallo della Lucania, la maggioranza senza Botti tra Ametrano e Miraldi

Ieri l’ufficialità di una decisione che era nell’aria da giorni, almeno dal consiglio di sabato, dopo i duri sconti tra il sindaco Sansone e Botti: quest’ultimo non sarà più assessore, revoca immediata delle deleghe. Il primo cittadino di Vallo, infatti, si sarebbe confidato con tanti amici parlando di “atteggiamento inaccettabile”.

Una maggioranza che resta salda

La maggioranza di Sansone resta in ogni caso salda. In consiglio i numeri sono dalla sua parte e può operare la scelta del sostituto di Botti in modo alquanto libero senza cervellotici conteggi. Infatti, perdendo Botti e, ovviamente, la fedelissima Moscatiello, la minoranza conta comunque solo 6 elementi. Per far cadere il sindaco occorrerebbero 9 consiglieri, dunque, alla minoranza mancherebbero sempre 3 voti, da pescare tra i fedelissimi di Sansone. Il gruppo di opposizione è, per giunta, molto diviso, non tanto nelle idee, quanto nei rapporti umani.

Due uomini e la terza via

C’è un posto vacante e ci sono due candidati naturali: Marcello Ametrano e Pietro Miraldi. Ametrano è un politico di grande esperienza, uno stratega che ha saputo addolcire la sua opposizione, muovendosi nel modo corretto. Porterebbe alla maggioranza ben 3 voti che blinderebbero totalmente la posizioni di Sansone in consiglio. Il timore del primo cittadino, però, è quello di essere additato di “inciucio” di fronte alla città, di aver fatto fuori Botti per far carte con il nemico storico Ametrano. L’altra strada porta a Miraldi, il fuoriuscito indipendente con l’aria da gentiluomo, con lui si recupera un voto solo, ma non si fanno mosse particolarmente scomode davanti all’opinione pubblica. Con entrambi Sansone sente una certa affinità, sono uomini di una certa scuola politica del compromesso, laddove Botti è un capopopolo, uno che deve sentire il contatto costante con la piazza, come se fosse in campagna elettorale perenne. La terza via, invece, porta alla nomina di un assessore esterno o alla promozione di un consigliere già in maggioranza, in questo caso il più gettonato potrebbe essere Bruno, è stato lui il frontman dello scontro contro l’uragano Botti, l’unico che ha soccorso il suo sindaco in consiglio, davanti a tante “manine” che si sono alzate solo per votare.

Queste restano ore di riflessione e silenzio, perché nulla è deciso e Sansone sa di giocarsi tanto anche in ottica di una prossima ricandidatuta.

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