Domenica 17 novembre la comunità di Vallo della Lucania celebra la ricorrenza della Traslazione del Sangue di San Pantaleone, medico e martire, patrono della città e di tutta la Diocesi vallese; la traslazione del sangue è un fatto storico in quanto risale circa al 1700.
Le parole del parroco
«Carissimi, nella “Spes non confundit” Papa Francesco, parlando della speranza cristiana nella vita eterna, ha scritto: “La testimonianza più convincente di tale speranza ci viene offerta dai martiri, che, saldi nella fede in Cristo risorto, hanno saputo rinunciare alla vita stessa di quaggiù pur di non tradire il loro Signore. Essi sono presenti in tutte le epoche e sono numerosi, forse più che mai, ai nostri giorni, quali confessori della vita che non conosce fine. Abbiamo bisogno di custodire la loro testimonianza per rendere feconda la nostra speranza (n.20)”.
Con questo spirito celebriamo la festa della Traslazione del Sangue di San Pantalone, per chiedere al Santo Medico
e Martire di rendere sempre più feconda la nostra speranza», spiega il Parroco Don Aniello Adinolfi.
Il programma della festa
13 – 14 – 15 novembre: Triduo di preparazione
Il 13 novembre, alle ore 17.30, al termine della preghiera del Rosario, la statua del Santo Patrono sarà collocata sull’ artistico trono realizzato dalla ditta Carlo ALBORINO. Seguiranno la Santa Messa e la Novena. Ogni sera alle ore 17.00: Santo Rosario. Ore 17.30: Santa Messa e Novena;
16 novembre: Vigilia della Solennità
Ore 17.30: Esposizione della Reliquia del Sangue di San Pantalone. Solenni Primi Vespri presieduti dal Vescovo Mons. VINCENZO CALVOSA ed animati dal Coro “San Pantaleone diretto dal M° Santina DE VITA;
17 novembre: Solennità della Traslazione del Sangue di San Pantaleone
Ore 8.00: Santa Messa presieduta da Don Mario Felicella, Vicario Parrocchiale;
Ore 10.30: Santa Messa presieduta dal Parroco Don Anello Adinolfi;
Ore 17.30: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. VINCENZO CALVOSA, Vescovo di Vallo della Lucania, con la partecipazione del Capitolo Cattedrale ed animata dal Coro “San Pantaleone;
Ore 19.00: Concerto d’organo del M° Matteo Francesco GOLIZIO;
18 novembre:
Ore 17.30: Santa Messa con l’Arciconfraternita di San Pantalone in suffragio dei confratelli defunti; al termine, reposizione della statua del Santo Patrono.
La devozione per San Pantaleone
A Vallo della Lucania la devozione per il Santo Medico e Martire fu certamente introdotta dai monaci basiliani del monastero di S. Maria di Pattano. Con l’erezione della Diocesi nel 1851, S. Pantaleone ne divenne il protettore principale, e la sua chiesa di Vallo della Lucania fu elevata a Cattedrale. In essa è custodito il busto reliquiario ligneo, rivestito di argento, e la reliquia del Sangue, prelevato dall’ampolla conservata nel Duomo di Ravello. La solennità liturgica di S. Pantaleone ricorre il 27 luglio, anniversario del suo martirio, mentre la festa della traslazione della reliquia del Sangue si celebra la penultima domenica dell’anno liturgico.
Pantaleone (in tutto simile al leone), visse e subì il martirio nella città di Nicomedia, in Bitinia. Medico alla corte imperiale, convertito al cristianesimo dal sacerdote Ermolao, fu denunciato dai suoi colleghi all’imperatore Diocleziano, che lo fece decapitare dopo atroci torture il 27 luglio del 305. Il culto in suo onore si diffuse sia in oriente sia in occidente. Nel medioevo fu annoverato tra i quattordici Santi ausiliatori. In oriente è venerato come uno dei medici anàrgiri (che esercitavano la professione senza compenso) ed è conosciuto con il nome di Pantaleemon (tutto misericordia), nome che lo stesso Cristo gli avrebbe dato durante la passione, per il generoso perdono offerto ai suoi torturatori. A lui è intitolata la chiesa principale del Monte Athos.