Valdianese nei guai: da dipendente di Poste Italiane ha sottratto 630mila euro ai clienti

Di Federica Pistone

Nella giornata di oggi il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Francesco Curcio, ha delegato i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina e la Guardia di Finanza di Potenza ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere
ed ad un sequestro di circa 650 mila euro nei confronti di un uomo residente nel Vallo di Diano, già dipendente di Poste Italiane S.p.A., ritenuto dal Gip di Potenza gravemente indiziato di plurime condotte contro li patrimonio, la fede pubblica e la libertà personale.

Le indagini

Nel corso delle attività investigative, svolte dalle fiamme gialle potentine e dai Carabinieri di Sala Consilina, sotto la direzione della Procura potentina, è stato delineato un complesso quadro indiziario, corroborato da numerosi riscontri ed elementi di prova, che ha permesso al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza di riconoscere la gravità delle condotte, tanto da disporre un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e reale.

Le denunce

Le indagini trovano origine in oltre 20 denunce presentate da numerosi cittadini alla Compagnia Carabinieri di Sala Consilina che lamentavano considerevoli ammanchi sui propri conti correnti postali. Le certosine ricostruzioni dei movimenti di capitale e il monitoraggio degli accessi al sistema informatico di Poste Italiane S.p.A. – ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna – hanno portato ad individuare il dipendente di Poste Italiane, il quale avrebbe posto in essere le operazioni “anomale” di “svuotameneto” dei conti correnti dei clienti abusando del rapporto fiduciario che aveva con costoro e prelevando indebitamente somme di denaro dai conti, dirottandole anche su rapporti esteri, dove eseguiva operazioni di trading.

Diverse le modalitàdei fatti criminosi contestati sulla base degli indizi raccolti: “in taluni casi – spiega una nota della Procura di Potenza – nell’ambito dell’attività di raccolta e di impiego di risparmio postale, avendo la
disponibilità delle carte libretto e dei pin relativi ai libretti di risparmio postali a queste collegati, l’indagato si appropriava direttamente delle somme dei correntisti; in altri casi, facendo inserire più volte agli ignari clienti il pin relativo al proprio conto corrente postale, sottraeva a loro insaputa ingenti somme di denaro, ancora operando su conti intestati a soggetti terzi, contraffacendo la firma, richiedeva e incassava vaglia circolari,
ovvero, da ultimo, si introduceva all’interno del sistema informatico di Poste Italiane
S.p.A., per ragioni estranee rispetto alle sue attribuzioni e funzioni, al fine di effettuare
l’apertura di libretti di risparmio postale e compiere operazioni fraudolente sottraendo
denaro agli intestatari dei conti. Parte del profitto così conseguito veniva, poi, impiegato e/o trasferito in attività economiche, finanziarie e speculative, acquistando oro, bit-coin e valuta estera
”.

Oltre alla custodia cautelare in carcere, il GIP ha disposto nei confronti dell’uomo, il
sequestro preventivo, sia nella forma “diretta” che in quella “per equivalente”, finalizzato alla confisca della somma di 636.991,89 euro, corrispondente al denaro che sulla base delle denunce e delle indagini svolte risulterebbe sottratto dai conti correnti dei clienti di Poste Italiane e considerato, quindi, profitto del reato.

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