Nelle prime ore di oggi, 17 febbraio, la Polizia di Stato di Salerno, attraverso investigatori della locale Squadra Mobile, ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di due soggetti, attualmente detenuti, già condannati in via definitiva per associazione mafiosa, uno dei quali organico, in passato, al clan “Pecorcaro – Renna”, attivo nei comuni di Bellizzi, Montecorvino Rovella, Battipaglia e zone limitrofe.
L’operazione
L’odierna misura cautelare è stata applicata dal Tribunale del Riesame di Salerno, in accoglimento dell’Appello presentato da questa Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia, avverso l’ordinanza emessa nei confronti dei predetti, lo scorso 14 ottobre 2024, dal G.I.P. competente, il quale, condividendo parzialmente la prospettazione del pubblico ministero, aveva applicato, sulla base degli elementi probatori acquisiti in fase di indagini preliminari e da sottoporre al vaglio dibattimentale, la custodia cautelare in carcere nei confronti dei citati soggetti solo per taluni episodi di prestiti usurari e di conseguenti attività estorsive aggravate dal metodo mafioso oggetto di contestazione.
In particolare, l’attività investigativa avviata dalla Squadra Mobile a seguito della denuncia di una delle vittime, aveva consentito di accertare come i menzionati indagati, avendo effettuato prestiti di denaro a due soggetti in difficoltà economiche, applicando tassi di interesse mensili tra il 20% e il 60%, avevano preteso la restituzione delle somme con condotte minatorie, supportate sia dalla loro appartenenza mafiosa, sia dalla particolare levatura criminale di uno di essi, in passato elemento di spicco della citata consorteria camorristica operate nella Piana del Sele.
Il provvedimento
Alla luce delle rinnovate valutazioni del Tribunale del Riesame, i predetti, per i quali sussiste la presunzione di innocenza fino al giudizio definitivo, sono stati ritenuti, altresi: l’uno, autore di un ulteriore prestito usurario dell’importo di 5000 euro concesso ad un privato cittadino, da restituire entro 30 giorni, con interessi pari al 20%; l’altro, concorrente con il primo in due distinti episodi usurari commessi in danno di altrettanti soggetti in difficoltà economiche, applicando tassi di interesse mensili tra il 20% e il 60%.