Università campane: aumentano i costi della mensa, è polemica

Di Ernesto Rocco

Malcontento tra gli studenti delle università campane pubbliche, a causa dell’aumento dei costi nel tariffario per l’accesso ai servizi di ristorazione gestiti da Adisurc (Azienda per il diritto allo studio della regione Campania).

La nota dell’Adisurc

Il 29 dicembre, Adisurc ha pubblicato un documento sul suo sito ufficiale, annunciando gli aggiornamenti dei costi suddivisi per categorie, in base alle fasce di reddito ISEE. Questi rialzi hanno scatenato le prime lamentele tra gli studenti, evidenziando un aumento di 0,50 centesimi per i pasti alternativi e tradizionali in diverse categorie.

Le categorie

Nella prima categoria, comprendente gli studenti in attesa dei benefici, il costo del pasto è passato da 2 a 2,50 euro. Analogamente, nella seconda categoria, che include studenti esclusi per i requisiti di merito e con ISEE superiore a 27mila euro e ISPE superiore a 58mila euro, si è verificato lo stesso aumento, portando il pasto alternativo da 2,50 a 3 euro e il pasto tradizionale da 3 a 3,50 euro.

Per la terza categoria, il costo del pasto è salito da 3 a 4,30 euro. Un comunicato di Poloumaninistico ha evidenziato che il costo iniziale era di 4,50 euro, ma, grazie a una contrattazione, è stato ridotto a 4,30 euro. Tuttavia, è importante notare che l’aumento di prezzo per questa categoria entrerà in vigore a partire dal mese di maggio.

I disagi per gli studenti

Questi rialzi nei costi stanno creando una notevole pressione sull’economia degli studenti universitari, i quali, negli ultimi anni, hanno già affrontato la sfida del caro affitto, con un numero insufficiente di borse di studio disponibili su scala nazionale. La situazione aggiuntiva degli aumenti nei costi del servizio di mensa non fa che aggravare ulteriormente la difficoltà finanziaria degli studenti.

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