Unica Formazione: La cultura della prevenzione può ovviare ai dati negativi sulla sicurezza sul lavoro

A Salerno convegno di studi promosso, in occasione della “Giornata mondiale per la sicurezza sui posti di lavoro”

Di Angela Bonora

Secondo Alessandro D’Amico, presidente di Unica Formazione, solo attraverso la cultura della prevenzione si può affrontare il problema della sicurezza sul lavoro. Nonostante il 2023 abbia fatto registrare meno infortuni rispetto all’anno precedente, c’è ancora molto da fare per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. D’Amico ha sottolineato l’importanza di promuovere la cultura della prevenzione fin dall’ambito scolastico e ha criticato il fatto che la sicurezza e la prevenzione vengano considerati solo come adempimenti normativi.

Convegno di studi a Salerno sulla sicurezza sul lavoro

Il 28 aprile, in occasione della “Giornata mondiale per la sicurezza sui posti di lavoro”, si è svolto un convegno di studi a Salerno promosso dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Salerno in collaborazione con Unica Formazione. L’obiettivo del convegno è stato quello di sensibilizzare, approfondire e diffondere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Interventi dei relatori al convegno

Il presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro della provincia di Salerno, Carlo Zinno, ha aperto i lavori del convegno. Giuseppe Cantisano, Capo interregionale dell’Ispettorato del Lavoro Sud Italia, ha parlato dell’accesso ispettivo e delle sanzioni in materia di lavoro. Barbara Garbelli, consulente del lavoro, ha invece affrontato il tema della sospensione dell’attività imprenditoriale prevista dalla normativa, soffermandosi sugli adempimenti obbligatori per prevenirne l’applicazione e sugli strumenti applicativi e di risparmio contributivo. Infine, l’avvocato giuslavorista Giovanni Ambrosio ha concluso i lavori con un intervento sulla sicurezza e l’idoneità al lavoro.

«Solo attraverso la cultura della prevenzione – spiega Alessandro D’Amico, presidente Unica Formazione – si può ovviare a tutti questi dati negativi. C’è da dire che il 2023, a livello nazionale, ha fatto registrare meno infortuni, rispetto all’inizio dello scorso anno, con il mese di gennaio che si chiude con il 31% di infortuni contro il 53% del 2022, e questo ci rincuora, ma ovviamente c’è ancora tanto da fare perché oggi, attraverso tutti i rivoli normativi che caratterizzano il Testo Unico sulla sicurezza, ancora non vi è una visione legata alla salvaguardia e alla prevenzione sui luoghi di lavoro. Fino a quando la sicurezza e la prevenzione verranno considerati adempimenti – conclude – avremo molte difficoltà a far capire alle imprese come adeguarsi rispetto al resto degli altri Paesi dell’Ue. Bisogna promuovere la cultura della prevenzione a partire dall’ambito scolastico, come prevede tra l’altro l’ultimo protocollo d’intesa ministeriale».

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