Valentino Tufari è un giovane imprenditore del sud Italia che ha trasformato la sua passione in un lavoro. Aveva solo 13 anni quando ha scoperto di voler imparare a fare la pizza. Sin da bambino le sue idee chiare e determinate gli hanno permesso di costruire il percorso dei suoi sogni: con perseveranza continua ancora oggi a sperimentare e migliorare i suoi prodotti con l’obiettivo di promuovere le eccellenze locali del territorio.
- Quando hai iniziato a svolgere il tuo lavoro eri giovanissimo, hai mai pensato di non avere abbastanza forza per portare avanti la tua missione?
Bellissima domanda. Beh, accollarmi la responsabilità della buona riuscita di un’attività mi ha insegnato a dare priorità diverse alle cose. Per essere un imprenditore e restare in una periferia del sud Italia bisogna essere come una Ferrari, in alcuni momenti pronta a correre sui 300 km/h. Con questa metafora intendo dire che sono sempre disposto a lavorare, anche 20 ore al giorno, per coprire il ruolo di due o tre persone. Questa forse è una mia spiccata dote, quando vedo tanto lavoro davanti a me mi gaso e mi ci tuffo a capofitto!
- Da dove nasce la tua voglia di iniziare a fare la pizza?
Un gioco iniziato a 13 anni, oggi a 34 anni gioco ancora, e nel tempo ho cercato di farlo al meglio.
- Parliamo dei tuoi meravigliosi croissant, cosa ti gratifica di più nel prepararli?
No vabbè, godo nel prepararli perché ho raggiunto il prodotto che sognavo! Quando ho iniziato a studiare le viennoiserie la mia mente viaggiava più della mia conoscenza. Mettere in pari il pensiero e il sapere dà vita a quello che davvero sogni! Ed è così per ogni prodotto che realizzo.
- Come ti fa sentire stare dietro i riflettori? Sei una persona timida o hai difficoltà ad esporti?
Non mi sento sotto i riflettori, anzi, credo che il mio “personaggio” ancora debba sbocciare. Nel tempo sto costruendo un percorso difficile e privo di mode, che non assomigli per nulla ad un personaggio. O forse, la cosa che conta non è essere ma avere la stima delle persone che davvero contano per me.
Comunque sia, le interviste, un po’ di tv, i set fotografici e la gestione interna dei social è un allenamento ad essere spigliato e poco imbarazzato.
- Come reagisci alle critiche?
In due modi: se sono costruttive le reputo importanti per la mia crescita personale e professionale, se non lo sono cerco di capire come evitarle. Ma in entrambi i casi servono tanto.
- Quali sono i tuoi progetti futuri?
Troppi e devo essere bravo ad organizzare le cose per non rischiare di non realizzarli.
A Marzo verrà lanciata la start up Cilentina a cui lavoro da tre anni. Il progetto darà la possibilità di poter acquistare la pizza Cilentana in tutta Europa ultimando la cottura direttamente a casa e in cinque minuti! Questo progetto permetterà così di ottenere un prodotto pari a quello che si mangia al mio PIZZIFICIO.
In questo 2023 il laboratorio invece vedrà l’apertura di un punto vendita, ma anche questo sarà virtuale.
Il 2024 sarà l’anno del mio libro sulla pizza. Un lavoro che richiederà molto tempo ma che raccoglierà il meglio dei miei venti anni di pizza con un metodo facile e replicabile per i futuri pizzaioli.
- Come riesci a separare il tuo lavoro dalla vita privata? Riesci a staccare la spina oppure sei sempre online e reperibile h24?
Tre giorni a settimana lavoro dalle ore 07:00 alle ore 16:00 in laboratorio, poi inizio al PIZZIFICIO fino a chiusura. Negli altri giorni se non ho lezioni a scuola riesco a staccare un po’ la spina almeno la mattina. Al momento ho poca vita sociale ma quando posso stacco e parto con la mia compagna, a cui devo molto per la pazienza e l’incoraggiamento. Tutti i miei progetti di vita privata sono con lei che mi sopporta da 14 anni.