Un tragico fenomeno di abbandoni sta travolgendo il Vallo di Diano. Negli ultimi tre giorni, l’associazione di volontariato “Qua la Zampa Effe” ha ricevuto segnalazioni riguardo a 15 cuccioli abbandonati. Purtroppo, due di questi cuccioli sono già morti, un destino che si sarebbe potuto evitare se solo ci fosse stata maggiore responsabilità.
Il duro appello dell’associazione
L’associazione ha lanciato un duro appello contro l’inciviltà di chi abbandona gli animali, chiedendo a gran voce una risposta concreta da parte delle istituzioni e dei cittadini. “Ogni cane ha un volto, un’anima e un cuore,” sottolineano i volontari, che, sebbene stiano facendo il massimo, non possono e non devono essere lasciati soli ad affrontare una problematica che coinvolge l’intera società. Il fenomeno del randagismo non è solo una questione di volontariato, ma una vera e propria emergenza sociale, che riguarda il territorio e comporta anche una spesa pubblica non indifferente. “I cani non nascono per strada, nascono nelle case di persone incivili che poi li abbandonano,” affermano le volontarie dell’associazione, denunciando la mancanza di responsabilità da parte di chi regala animali senza microchip, facendoli finire in strada, dove si trasformano in randagi.
Rabbia e indignazione
L’associazione esprime una forte indignazione nei confronti della mancanza di intervento sistematico, chiedendo che ogni ente faccia la propria parte. In primo luogo, i Comuni dovrebbero essere i primi a vigilare e prevenire il fenomeno, ma spesso sono incapaci di garantire un’adeguata sorveglianza. Inoltre, l’ASL dovrebbe garantire un servizio efficiente di cattura e sterilizzazione per contenere il problema. E, soprattutto, i cittadini devono essere più responsabili, evitando di lasciare che i loro animali finiscano per strada. “Non ci lasciate sole! Facciamoci sentire!” è l’urlo lanciato dall’associazione, che chiede un impegno concreto da parte di tutti per fermare il randagismo.
La situazione attuale non può continuare: “Il randagismo si può fermare” – e questo richiede l’intervento attivo di tutti, istituzioni e cittadini, affinché ogni cucciolo, ogni cane, possa vivere una vita degna, lontano dalla sofferenza e dall’abbandono.