Era una mattina del 5 dicembre del 2020 quando, ad Altavilla Silentina, i carabinieri del Comando Provinciale di Salerno e della Compagnia di Eboli arrestarono Gerardo Cappetta, un cinquantenne del posto, ritenuto il responsabile della morte di Snejana Bunaclea, la badante moldava di quarantatré anni rinvenuta priva di vita all’interno di una vasca da bagno nell’abitazione ove, solo pochi mesi prima, aveva trovato alloggio ed impiego per prendersi cura di un’anziana signora.
Il movente dell’omicidio
Gli inquirenti ritenevano che, per motivi passionali, avesse ucciso la donna nel marzo precedente. Il processo, celebrato dinanzi ai giudici del Tribunale di Salerno, si è concluso ieri con la condanna in primo grado a 22 anni di reclusione, oltre al pagamento di una provvisionale in favore delle parti civili.
La ricostruzione dell’omicidio
Secondo la difesa la donna sarebbe morta dopo un malore o una crisi epilettica che l’avrebbe fatta cadere nella vasca da bagno.
Gli stessi investigatori, inizialmente, ipotizzarono che la causa della morte fosse legata ad un malore. Insorti subito dei sospetti hanno ritenuto che Gerardo Cappetta per depistare le indagini, avesse rappresentato come la vittima avesse problemi di salute ad avvalorare la tesi di una sua morte naturale.
Così non è stato secondo i giudici che hanno invece accolto le tesi della Procura secondo cui non si trattò di un incidente.