Salento, un antico centro Longobardo

La Storia di Salento.

Il centro, fu denominato inizialmente Sala di Gioi. Il nome Salento venne assunto nel 1863. Fu insediamento longobardo come indica l’appellativo sala, residenza del signore.
Le fonti individuano il centro come “Sala maior in Principato Citra” per distinguerlo da “Sala minor”, l’antica Salella, casale della terra di Gioi che contava fino al 1595 oltre 100 abitanti.
Il territorio del comune fu meta dopo il Mille dei monaci bizantini che dalle località costiere si insediavano nell’interno mettendo a coltura le terre migliori.
Ruderi dell’antico cenobio, provvisto di fontana, sono ancora visibili presso la contrada denominata San Basilio.

La torre di Salento, foto di Francesco Chiarello
La torre di Salento, foto di Francesco Chiarello
Cosa Visitare a Salento.

Gli edifici più antichi sono seicenteschi. Alla prima metà del Seicento risale Palazzo Parrillo.

Alla fine del secolo risale invece la Parrocchiale di Santa Barbara, che conserva uno spiccato stile barocco.
Il campanile è recente e riproduce in piccolo quello della Cattedrale di Loreto.
Il Palazzo Baronale, oggi Degni-Bammacaro, fu costruito alla fine del Seicento dalla famiglia Bernolla e poi ceduto insieme al feudo di Sala ai Bammacaro. Diviso in due parti, conserva decorazioni e arredi del XVIII secolo.
Di costruzione settecentesca sono i due Palazzi Scarpa, famiglie che avevano dato entrambe molti professionisti: il primo collocato in via Roma appartenne al generale Scarpa, il secondo fu forse dell’eroe risorgimentale dei moti del Cilento, Marcello Scarpa Valiante.
Del Settecento è anche la Cappella di Loreto. Ottocentesco è infine Palazzo Sollazzo, anche questo appartenente a grandi proprietari terrieri. In piazza Europa è ancora presente una pietra marmorea del Ventennio fascista che ricorda le sanzioni all’Italia della Società delle Nazioni per la campagna Africana.

Salento è anche ricordato per la sagra della castagna che si tiene annualmente.