Rofrano, il cuore del Parco del Cilento 

La Storia di Rofrano.
L’origine dell’odierno abitato di Rofrano si può verosimilmente collocare intorno all’anno mille. Il nucleo urbano originario sorse a ridosso dell’insediamento religioso costituito dalla basilica e dal convento che ospitava una comunità di monaci Basiliani. Nella zona a sud est della terrazza realizzata dalle poderose opere murarie ancora in parte visibili, sorgeva il complesso conventuale con il chiostro e gli orti ancor oggi esistenti. Del complesso religioso si conserva l’impianto generale; il convento è stato sostituito, nelle epoche successive, dai palazzi delle dinastie baronali succedutesi alla guida del feudo di Rofrano nel corso dei secoli.
L’agglomerato urbano, che sorse intorno all’insediamento religioso, costituiva il centro direzionale e di scambio e si sviluppò alle falde del poggio degradante verso l’alveo del fiume Faraone. Successivamente l’abitato fu cinto da mura munite di 3 porte: ad est Porta S. Antuono, a sud Porta Vallone ed ad ovest Porta del Leccio.

Un panorama del comune
Cosa Visitare a Rofrano.

Il nucleo storico di Rofrano conserva l’assetto urbanistico originario della rete di vie e scale che creano un sistema complesso di collegamenti che distribuiscono gli edifici ai vari livelli.

La chiesa parrocchiale che deve la sua attuale forma ad una sistemazione settecentesca, come riportato in un concio di pietra sullo spigolo nord del campanile (1755), presenta una pianta a tre navate con uno sviluppo longitudinale leggermente accentuato, un abside rettangolare orientato canonicamente verso oriente che ospita un pregevole coro in legno (1739). La dedica del tempio a San Nicola di Mira, Santo di origine orientale il cui culto fu importato dai monaci basiliani, e il suo impianto tozzo che rimanda alla forma a pianta centrale, fanno pensare anche in questo caso ad un edificio basiliano successivamente modificato e reso adatto al predominante rito latino a cui tutti gli ordini dovettero ad un certo punto uniformarsi. Altri edifici di culto ormai in rovina sono Sant’Anna, nel centro storico e Santa Maria dei Martiri, nella parte centrale del nuovo abitato. Rofrano, inoltre, per la sua posizione baricentrica fra i centri costieri e le vette più elevate del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, rappresenta la base ideale per diverse mete di visita. Il Massiccio del Cervati, il tetto della Campania con i suoi 1.898 metri, offre scenari naturali affascinanti e coinvolgenti. Spettacolari fenomeni carsici si sviluppano lungo le aspre pendici dando vita a gole, inghiottitoi, forre e sorgenti dalle limpide e fresche acque.