Roccadaspide, la città delle castagne
La Storia di Roccadaspide.
Secondo alcune fonti Roccadaspide fu fondata intorno al 70 a.C. da alcuni ribelli di Spartaco (71-73 a.C.), che si insediarono nella zona in cui attualmente sorge il castello, costruendo le loro dimore sulla parte più aspra del monte roccioso.
Il suo nome vanta origini antichissime: chiamata Casavetere di Capaccio o San Nicola de Aspro nel 900, compare in alcuni documenti risalenti al 1100 con il nome di Rocca, confermando con questa denominazione l’esistenza di un’antica rocca o di una torre.
Successivamente appellata Rocca de Aspro (dal greco “aspìs”, scudo o difesa) nel 1597 la sua denominazione fu trasformata in Rocca de Aspris per diventare, infine, nel XVI secolo, Rocca dell’Aspide e quindi, nel 1850, Roccadaspide.
La storia dell’antico comune si è svolta, nel passare dei secoli, intorno al castello feudale costruito nel 1245, ai tempi di Federico II. Questo, in seguito, venne in possesso dei principi Filomarino di Napoli e, nell’800, della famiglia Giuliani i cui discendenti ancora ne conservano i tesori ereditati.
Cosa Visitare a Roccadaspide.
A dominare il magnifico borgo è il castello. La sua edificazione venne presumibilmente iniziata nel 1245, sulla base di una rocca già esistente. Si ritiene che fu l’imperatore Federico II di Svevia a voler fortificare la struttura originaria, in seguito agli eventi relativi alla congiura di Capaccio, allo scopo di porre in quella zona un baluardo per meglio controllare la Valle del Calore Lucano. Da segnalare i ruderi del convento Francescano dei Padri Conventuali dedicato a Santa Maria delle Grazie, i ruderi del Convento dei Carmelitani dedicato a S. Maria dell’Arco e del Carmine, la Chiesa della natività di Maria e del Carmine. Meritano menzione gli stupendi paesaggi che circondano Roccadaspide con i suoi castagneti. Famosissimo il “marrone” di Roccadaspide prodotto IGP. Esso si distingue dalle altre castagne per le caratteristiche di forma e dimensione del frutto, ma anche per le qualità organolettiche che ne facilitano la conservazione.