Prignano Cilento, il paese dei fichi bianchi
La Storia di Prignano Cilento.
Prignano è situato nel cuore del Cilento, a due passi da Agropoli, si estende fino al fiume Alento.
Di Prignano, nome forse derivante dal latino Prinius o, come vuole la tradizione, allusivo alle piante di pero qui coltivate in abbondanza, si ha notizia dal 1070, come feudo compreso tra quelli restituiti alla famiglia Sanseverino nel 1276.
Controversa è l’origine locale della famiglia Prignano cui apparteneva papa Urbano VI.
Certamente il feudo possedeva anche un altro casale chiamato Puglisi di cui si ha traccia fino al 1563 perché i suoi abitanti accorsero, insieme a quelli di Prignano e Rutino, per respingere i Turchi da Torchiara.
Cosa Visitare a Prignano Cilento.
Fulcro della vita prignanese è piazza Plebiscito, antistante la Parrocchiale di San Nicola di Bari che domina un colle da cui lo sguardo si perde nel Golfo di Salerno.
Il tempio, anteriore al XIII secolo, ha subito varie trasformazioni soprattutto nel 1600.
La struttura è di tipo basilicale a tre navate, aula centrale con volta a botte a sesto ribassato.
Un arco trionfale impostato su due piloni separa l’aula dalla zona absidale, illuminata da tre finestre; le navate laterali terminano con cappelle gentilizie.
La chiesa è stata utilizzata fino all’Ottocento per la sepoltura dei morti delle famiglie nobili di Prignano.
Altre sepolture, fin dal Seicento, risultano nel Convento degli Agostiniani, di cui oggi rimane solo la Cappella di Sant’Antonio da Padova, inglobata tra le abitazioni. Prignano è celebre per la produzione e lavorazione del fico bianco, rinomato in tutto il mondo.