Perdifumo, il paese dei mulini ad acqua

La Storia di Perdifumo.

Alla fine dell’XI secolo, gli abitanti del villaggio, sorto nei pressi del cenobio di Sant’Arcangelo, si spostarono a valle, ove scorreva un torrente, e fu dunque la conformazione geografica a determinare il nuovo nome del villaggio “pes de flumine”, ossia “ai piedi del fiume”.
Il casale, come il monastero, fece parte dei possedimenti cilentani della Badia di Cava. Passò poi ai Sanseverino che tuttavia lo lasciarono agli abati di Cava come loro suffeudatari.
Distrutto durante la guerra del Vespro (1282-1302), fu ricostruito e concesso nel 1412 da papa Gregorio XII a re Ladislao. I Sanseverino lo riebbero da Alfonso d’Aragona nel 1436 e lo tennero fino all’abolizione della feudalità nel 1806.
Importante è anche la frazione Vatolla. Si tratta di uno dei pochi paesi del Cis-Alentum (ossia posti di qua dell’Alento) che ha la fortuna di trovarsi ancora immerso in una vasta area verde formata da castagni, olivi e macchia mediterranea. Dalla sua lunga storia sappiamo che Vatolla fu prima bizzantina poi appannaggio della famiglia dei principi longobardi di Salerno e da 1100 feudo dei Sanseverino

Un panorama del paese
Cosa Visitare a Perdifumo.

Per la sua caratteristica posizione geografica, cioè posta in maniera quasi equidistante tra Monte Stella e il mare, Perdifumo gode di un clima confortevole in tutte le stagioni dell’anno, facendone un ambiente adatto al riposo e alla villeggiatura sia a breve che a lungo termine.

Durante il periodo estivo, poi, il paese vive le sue feste religiose e le manifestazioni folkloristiche che ha conservato e di cui una, la rappresentazione dell’Angelo e del Diavolo, è più che unica che rara. Da visitare in loco il Museo della Civiltà Contadina, la Mostra permanente di arte moderna e le antiche strutture medievali. Il paese, insomma, non è solo verde, quiete e riposo è anche storia e cultura.  Sul territorio possono ammirarsi gli antichi edifici gentilizi, con eleganti portali di pietra scalpellata, torrini e colombaie; chiese, cappelle, conventi, i ruderi del Cenobio di Sant’Arcangelo e la fontana pubblica con i lavatoi risalente al 1500, costruita dal nobile napoletano Giacomo Guindacio.
Vatolla, invece, è legata alla figura di Gian Battista Vico. Il palazzo Vargas è sede della sua fondazione.

Palazzo Vargas
Palazzo Vargas