Ogliastro Cilento, il paese dell’ulivo
La Storia di Ogliastro Cilento.
Ubicato su una collina a due miglia e mezzo dal mare sorge Ogliastro Cilento. Il nome deriva dal latino Oleaster, “olivo selvatico”.
Il paese è stato fondato alla fine dell’Alto Medioevo dagli abitanti di Agropoli in fuga di fronte alle incursioni dei Saraceni.
Esso rientrò nel feudo vescovile di Agropoli condividendone le vicende fino alla metà del XVI secolo.
La prima notizia documentata sul paese è un atto del 1059 per mezzo del quale il principe Gisulfo II dona al vescovo pestano Amato i beni che, nella divisione tra i fratelli Guido e Pandolfo, sono toccati a Guaimario V.
La Guerra del Vespro causò lo spopolamento di numerosi borghi cilentani, tra cui anche Ogliastro, in favore del quale il vescovo di Capaccio intervenne chiedendo a Carlo d’Angiò l’esenzione delle tasse, che venne concessa il 6 maggio 1299, al fine di favorire il rientro dei fuggiaschi nel loro villaggio.
Cosa Visitare ad Ogliastro Cilento.
La Parrocchiale della Santa Croce, provvista di un campanile con due campane e di cinque altari appartenenti alle famiglie più in vista (Cecchi, Crisci, De Pascale, Nigro e Rotolo), è la più suggestiva. Essa risale al XVI secolo.
Nel 1616 l’arredo venne migliorato, mentre nel corso del XVIII secolo comparvero la Cappella di San Francesco Borgia – documentata nella visita del 1716 – e la Cappella delle anime del Purgatorio.
Notevoli sono la Cappella della Concezione, sede di confraternita, situata all’interno dell’abitato, e la Cappella di San Rocco, costruita originariamente al tempo della peste del 1656.
Oratori privati esistono negli antichi palazzi De Stefano e Cirota. Degno di menzione è infine il Convento di San Leonardo.
Nelle due frazioni, Eredita e Finocchito non mancano luoghi d’interesse come le Chiese patronali.
Tra i prodotti tipici del territorio, oltre il fico bianco del Cilento c’è l’olio d’oliva.