Novi Velia, il paese alle falde del Monte Sacro
La Storia di Novi Velia.
Il centro di Novi Velia è ubicato su un colle coltivato a uliveti che si protende alle falde del Monte Sacro. Il nome del paese fu usato in questa forma sino al 1862, quando venne unito al determinativo Velia, nome di un antico insediamento sito lungo la costa del Cilento, i cui abitanti, messi in fuga dai Vandali, sarebbero appunto riparati nell’entroterra dove avrebbero dato vita a un “nuovo” villaggio. La prima notizia documentata dell’esistenza di Novi si trova in un diploma del 1005 con cui il principe di Salerno Guaimario IV fa dono dei suoi possedimenti a Luca, abate del monastero di Santa Barbara sito in territorio “de Nobe”. Al tempo della Guerra del Vespro (1298) il borgo di Novi vide il proseguimento dei lavori di costruzione del nuovo palazzo feudale, che, iniziato da Guglielmo di Marzano, andò a sostituire il vecchio castello longobardo, donato ai Celestini assieme al santuario dedicato alla Vergine sul Monte Sacro, precedentemente acquistato dal barone Tomaso di Marzano.
La lunga e complessa storia di Novi Velia trova un riflesso nelle testimonianze artistiche che ancora oggi parlano eloquentemente dell’illustre passato di questo borgo.
Cosa Visitare a Novi Velia.
A parte il Castello feudale residenza del barone Tomaso di Marzano, oggi adibito ad abitazione privata, e il più antico castello longobardo, trasformato dai Celestini in Seminario, il passato di Novi rivive soprattutto negli edifici religiosi, primo fra tutti la Parrocchiale. Essa, istituita dai Longobardi tra il VII e l’VIII secolo, ricorda nel nome, Santa Maria dei Lombardi (o dei Longobardi). L’attuale Chiesa di Santa Maria dei Lombardi presenta una facciata in stile settecentesco, mentre l’interno appare più propriamente d’impronta rinascimentale. Tale aspetto è il risultato delle numerose trasformazioni subite dalla chiesa. Alla metà del XVII secolo risale invece la Cappella dei Carafa, eretta lungo la navata destra per volontà del vescovo di Capaccio, Tommaso Carafa, e dedicata a Santa Maria di Costantinopoli, la cui effigie campeggia al suo interno. Tra il XVI e la fine del XIX secolo la chiesa funzionò come cattedrale, allorché alcuni vescovi scelsero Novi come loro residenza abitando il Palazzo vescovile annesso al quale si trova la Cappella di San Pietro in Vincoli. I Basiliani, oltre a fondare una chiesa di rito greco, promossero altresì il culto dei santi orientali, fra cui San Nicola che divenne patrono del paese e a cui fu dedicata una cappella simbolicamente eretta a protezione delle anime di fianco alla torre longobarda che dalla sommità del colle di Novi difendeva militarmente l’abitato. Proprio accanto alla torre i Longobardi edificarono a loro volta un’altra cappella intitolata a San Giorgio. Entrambe le chiese, abbattute nel corso del Trecento, furono ricostruite dai Celestini e funzionarono sino a tutto il XVI secolo, allorché Santa Maria dei Lombardi soppiantò sia Santa Maria dei Greci che San Nicola rimanendo l’unica parrocchiale. Attualmente della maestosa Chiesa di San Giorgio e della vecchia Parrocchiale di San Nicola non restano che alcune tracce inglobate in edifici privati. Novi Velia, però, è conosciuta non solo in tutto il Cilento, ma nella Lucania, nella Basilicata, nella Calabria e, per mezzo degli emigrati, in tanti altri paesi dell’Europa, delle Americhe e dell’Australia, soprattutto per il suo Santuario della Madonna del Sacro Monte, meta fin dai tempi antichi di numerosi e devoti pellegrinaggi.