Felitto, il borgo a guardia della valle del Calore
La Storia di Felitto.
L’etimologia del nome deriva, probabilmente, da fiix (felce) o da folictum. Il suo nome lo si ritrova per la prima volta nel 1191, in una bolla di papa Celestino III. Nei secoli ha cambiato più volte feudatario. Nel suo “Discorso di Felitto”, pubblicato nel 1781, Lucido Di Stefano descrive il villaggio nel XVIII secolo, rimarcando che sorge in collina, con, a oriente, il castello baronale fornito di un’alta torre rotonda. II villaggio – ricorda sempre Di Stefano – era cinto di mura e torri rotonde merlate e regolarmente distanziate tra loro, con tre porte (forse anche una quarta in localitá Calastro, verso il fiume). Nel ‘700 vi erano ancora due porte con le torri laterali. Sito in un pianoro con vie strette e tortuose, evidentemente per difesa anche dai freddi venti di tramontana, il paese era circondato da un terreno, denominato Barbacane, dove era proibita ogni forma di edificazione.
Cosa Visitare a Felitto.
Il paese è immerso nella natura del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Animali come la lontra ed altri si sono stanziati qui, trovando rifugio e cibo in maniera naturale. Presso la località Remolino è inoltre possibile visitare le magnifiche gole del Calore (Lucano). Suggestivo anche il borgo con le chiese. Il comune, però, è famoso soprattutto per il fusillo, un tipo di pasta, prodotta in maniera artigianale protagonista di una rinomata sagra che si tiene, per undici giorni, nella seconda decade di agosto. La sagra, nata nel 1976, riveste una notevole importanza economica ed anche culturale per il comune.