Truffa aggravata e ricettazione: intercettati e arrestati a Sicignano degli Alburni

Truffa ai danni di un’anziana e ricettazione: Polizia di Stato arresta tre soggetti responsabili del raggiro e recupera denaro e gioielli rubati.

Di Ernesto Rocco
Truffa aggravata e ricettazione: intercettati e arrestati tre soggetti a Sicignano degli Alburni

La Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria tre soggetti responsabili di truffa aggravata nella città di Potenza. Il caso riguarda una signora ultra ottantacinquenne che sarebbe stata vittima di un raggiro perpetrato da un giovane ragazzo sconosciuto. Gli agenti hanno condotto le indagini con successo, portando all’identificazione dei responsabili e al recupero della refurtiva.

Emergenza e avvio delle indagini

Una chiamata di emergenza da parte della signora truffata ha segnalato il raggiro subito. Le prime informazioni raccolte dall’Ufficio UPG-SP della Questura di Potenza hanno permesso di iniziare le indagini. Sono stati ottenuti dettagli importanti, come la targa e il modello del veicolo utilizzato dai truffatori.

Ricerche e individuazione del veicolo

Le ricerche del veicolo, che si è poi scoperto essere un’auto a noleggio, sono state estese a diversi uffici competenti, ma senza esito positivo. Per ampliare le possibilità di rintracciare i responsabili, le ricerche sono state estese alle arterie vicine nella provincia di Salerno.

L’individuazione del veicolo

Grazie all’attività di monitoraggio, una pattuglia della Polizia Stradale di Sala Consilina in servizio di vigilanza stradale è riuscita a individuare il veicolo nei pressi dello svincolo dell’Autostrada del Mediterraneo di Sicignano degli Alburni. Nonostante il conducente abbia cercato di fuggire, è stato raggiunto e fermato dopo un breve inseguimento.

Identificazione dei soggetti e perquisizione

All’interno del veicolo sono stati identificati tre soggetti con precedenti penali. Sono stati sottoposti a perquisizione personale, durante la quale è stato rinvenuto un ingente quantitativo di denaro e numerosi gioielli, corrispondenti a quelli sottratti alla vittima.

L’attribuzione dei monili e l’accusa di ricettazione

Le indagini hanno permesso di attribuire parte dei monili rinvenuti alla vittima. Per il resto della refurtiva, a causa delle limitate informazioni sulla provenienza, i soggetti sono stati indagati per il reato di ricettazione.

Fermo di indiziato di delitto e conseguenze legali

In seguito alle attività investigative e alle prove raccolte, i tre individui sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e condotti presso la Casa Circondariale di Potenza. Sono stati messi a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro per ulteriori azioni legali.

Reazioni e sviluppi successivi

La vittima della truffa ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto dalla Polizia di Stato e in particolare per il ritrovamento di un oggetto di grande valore sentimentale appartenente al suo defunto marito. Il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro ha successivamente convalidato i fermi e disposto gli arresti domiciliari per gli indagati.

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