Una decisione importante per un paziente del Vallo di Diano, che ha ricevuto un risarcimento di circa 300mila euro a causa di una trasfusione di sangue infetta avvenuta nel lontano 1989.
La storia
La storia inizia in marzo 1989, quando l’uomo, ora sessantenne, si trovò costretto a sottoporsi a una trasfusione presso l’ospedale di Polla a seguito di una grave ferita. Solo all’inizio degli anni 2000, però, cominciò a riscontrare problemi di salute e a intraprendere accertamenti clinici, scoprendo di essere affetto da una epatopatia cronica correlata all’HCV, con evidenti segni di epatolisi. Nel corso di due decenni, il Ministero della Salute è stato ritenuto responsabile e condannato a risarcire il paziente, assistito dall’avvocato Valentina Gasaro.
Le indagini
Le indagini hanno rivelato che la sacca di sangue utilizzata era positiva agli anticorpi anti-HCV. Il Ministero ha tentato di sostenere che la questione fosse soggetta a prescrizione, ma il Tribunale di Potenza, presieduto dal giudice Generoso Valitutti, ha accolto le argomentazioni dell’avvocato, respingendo l’eccezione di prescrizione e confermando il diritto al risarcimento.