Tragedia del Ciclope: chiesta conferma della condanna per titolare della discoteca

Lello Sacco, titolare della discoteca Il Ciclope, fu condannato in primo grado per omicidio colposo a 2 anni e mezzo

Di Ernesto Rocco

Presso la Corte di Appello di Salerno ha preso il via il processo per la tragedia del Ciclope, avvenuta a Marina di Camerota la notte tra il 10 e l’11 agosto 2015. La Procura ha avanzato la richiesta di conferma della condanna inflitta in primo grado a Lello Sacco, proprietario della discoteca per la morte di Crescenzo Della Ragione, avvenuta a causa del crollo di un masso durante un violento nubifragio.

La condanna in primo grado

L’imputato, difeso dall’avvocato Agostino De Caro, fu condannato a due anni e mezzo per omicidio colposo. La vittima, originaria di Giugliano, fu colpita alla testa da un grosso pezzo di roccia staccatosi da un costone sovrastante la discoteca, con un’impressionante caduta di circa 60 metri.

La richiesta di rinnovazione del dibattimento

In apertura di udienza, la difesa dell’imputato aveva chiesto la rinnovazione del dibattimento. Tuttavia, tale richiesta è stata respinta dai giudici della Corte di Appello di Salerno.

Successivamente, il Pubblico Ministero, rappresentato dal Pg Nuzzo, ha formulato la requisitoria chiedendo la conferma della sentenza di primo grado.

Aggiornamento dell’udienza

L’udienza è stata aggiornata a gennaio dell’anno prossimo per permettere la discussione degli avvocati Felice Lentini e Carlo Di Ruocco, che rappresentano la parte civile, ossia i genitori del giovane deceduto.

Crescenzo Della Ragione morì a causa del crollo di un masso che colpendolo lo uccise.

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