Il Comune di Vibonati prosegue l’iter per il restauro della Tomba Lapidea di epoca lucana, situata in località San Giocondo, nei pressi del Monastero di San Francesco.
La scoperta della tomba
La stessa fu scoperta nel 2014 durante scavi per il metanodotto e venne poi posizionata in uno spazio pubblico dinanzi al convento di San Francesco, determinando rabbia e indignazione per la scelta di lasciarla all’aperto, esposta alle intemperie.
Ora il Comune ha voluto fare il punto della situazione, riassumendo l’iter posto in essere che ha avuto un avanzamento nelle ultime settimane.
Già questa estate l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Manuel Borrelli, dopo un sopralluogo effettuato dalla Soprintendenza, con la presenza di Simona Di Gregorio, funzionario archeologo della SABAP di Salerno e Avellino, ha condiviso i criteri e il percorso per il restauro della tomba.
Dettagli del progetto di restauro
Verranno impegnati fondi del bilancio comunale per il restauro. È stata incaricata Caterina Cammarano, restauratrice qualificata, per eseguire i lavori necessari al risanamento conservativo e al successivo trasferimento della tomba presso il Museo Civico “Vicente Gerbase” di Vibonati.
L’Ente ha già trasmesso alla Soprintendenza una relazione dettagliata sull’intervento di restauro e spostamento predisposto dalla restauratrice. Nelle scorse settimane è arrivata l’autorizzazione dalla Direzione Generale Archeologica di Salerno e Avellino per procedere con i lavori.
Fasi di intervento
Fino ad oggi, sono state completate diverse operazioni preliminari come la mappatura del degrado, la realizzazione della documentazione fotografica, sondaggi di verifica, saggi preliminari, prelievo di materiali.
Queste operazioni sono fondamentali per garantire un restauro efficace e rispettoso della storia della Tomba Lapidea.