L’Italia è un paese ricco di tesori nascosti, un patrimonio culturale diffuso che va oltre le grandi città d’arte. Musei poco noti, chiese inesplorate e piccoli borghi ancora intatti offrono un’esperienza unica e autentica, dove la natura si fonde con la cultura in un connubio genuino.
Un turismo di “estimatori”
L’Istat ha recentemente pubblicato un’indagine che mette in luce il crescente interesse per il patrimonio culturale delle Aree Interne. Nel 2022, circa 13,8 milioni di persone hanno scelto di visitare questi luoghi, attratti dai valori di autenticità e sostenibilità che essi rappresentano. Non si tratta di semplici turisti, ma di veri e propri “estimatori” che, con la loro presenza, contribuiscono a rilanciare territori spesso marginalizzati dai grandi flussi turistici.
Un patrimonio diffuso su tutto il territorio
Dall’indagine emerge che ben il 39,4% delle strutture culturali italiane si trova nei comuni delle Aree Interne, una percentuale significativa che testimonia la ricchezza e la varietà del patrimonio culturale di questi territori. La presenza di almeno un luogo del patrimonio ogni 100 chilometri quadrati evidenzia come la cultura sia un elemento caratterizzante di questi piccoli borghi, spesso con meno di 5mila abitanti.
Un’offerta culturale diversificata
L’offerta culturale delle Aree Interne è estremamente diversificata e comprende gallerie d’arte, monumenti storici musealizzati, aree archeologiche, esposizioni etno-antropologiche, musei archeologici, musei scientifici e tecnologici e musei tematici. Una menzione particolare meritano i complessi monumentali, come castelli e costruzioni fortificate, e gli edifici religiosi, che offrono al visitatore uno sguardo sulla dimensione storica, artistica e spirituale di questi luoghi.
La top ten dei luoghi più visitati
Tra i luoghi più visitati delle Aree Interne, spiccano siti di grande importanza storica e culturale come il Parco archeologico di Paestum e Villa Rufolo a Ravello in Campania, il Teatro Greco Romano di Taormina e il Parco archeologico di Segesta in Sicilia. Ma anche il Nord Italia può vantare luoghi di grande attrattiva come il Forte di Bard in Valle d’Aosta, il Vittoriale degli Italiani a Brescia e Villa Carlotta a Como.
Un turismo inclusivo e sostenibile
L’attrattività delle Aree Interne è confermata dai numeri: nel 2022, circa 13,8 milioni di visitatori hanno scelto di esplorare i luoghi del patrimonio culturale di questi territori, rappresentando il 12,8% del totale dei visitatori dell’intero patrimonio culturale italiano. Un dato significativo, soprattutto se si considera che mediamente ogni struttura ha registrato oltre 8mila presenze.
Un aspetto importante è l’accessibilità economica: il 42,6% dei luoghi del patrimonio prevede ingresso gratuito, una misura che favorisce una fruizione più ampia e inclusiva della cultura.
Il patrimonio culturale delle Aree Interne rappresenta quindi un volano per il rilancio socio-economico di questi territori, soprattutto quelli del Mezzogiorno. La sfida principale consiste nel preservare il valore storico e artistico del patrimonio, rendendolo al contempo sempre più accessibile, sia fisicamente che digitalmente.