Nella notte dello scorso 13 marzo si è registrata a Napoli una scossa di magnitudo 4.6, una delle più alte degli ultimi tempi. Tanta la gente che si è subito riversata in strada tra paura e preoccupazione. Tra questi anche anche Eugenio e Adriana marito e moglie, residenti a Bagnoli con la famiglia ma gioiesi di adozione, costretti a trascorrere la notte in auto. Dopo la decisione di arrivare a Gioi, paese in cui vengono da più di 40 anni. Li abbiamo incontrati, per farci raccontare come hanno vissuto quei momenti e la situazione in quell’area.
Il racconto
“Già da tempo, sono anni che subiamo tutte queste scosse – racconta Adriana – certamente ci aspettavamo che ogni volta ne venisse una più forte, ma non a questo livello, perchè dopo una decina di giorni che c’erano state scosse continue pure di 3.5 – 3.8 gradi, poi a maggio dell’anno scorso avevamo avuto quella di 4.2, ma questa è stata di una violenza unica, anche perché dove ci troviamo noi locati siamo proprio sull’epicentro, è proprio giù casa nostra. Per cui le altre volte ho mantenuto personalmente più la calma, anche perché ho mamma in casa di 90 anni, però questa volta no, non c’è l’ho fatta, perché si sentivano proprio le mura sgretolare.
Vedi proprio che ti cade il palazzo addosso, la sensazione è quella solo di correre e di andare via però preoccuparsi anche di chi sta in casa, poi le urla della gente, è stato indescrivibile. Io ho vissuto anche quello dell’80 ‘ e sicuramente è stato quello che era però noi oggi ci ritroviamo comunque con la casa in cui tutte le mura sono lesionate, oggetti a terra, tutta una serie di cose, stare poi in macchina tutta la notte con persone anziane, con disabili , persone che stavano a letto ammalate che non sono riuscite a scendere, ci siamo sentiti soli un po’ abbandonati, un po’ abbandonati. Questa scossa poi con l’aiuto di un bel gruppo di ragazzi che si muovono a Bagnoli, c’è stata più una rivolta e diciamo che si vede qualcosa, però Bagnoli in questi giorni sembra quasi un’apocalisse, tutte camionette tra polizia, vigili, protezione civile”.
“Per quanto riguarda la scossa dell’altra sera – ricorda invece Eugenio – ero ancora sveglio era circa l”1.20, mi stavo accingendo ad andare a letto, che poi da quando ha incominciato questa intensificazione del fenomeno vado a letto tardi, e ho visto improvvisamente volare tutti gli oggetti dalla cucina e la cosa brutta è stato pure che il fenomeno è durato abbastanza a lungo, intorno ai 7-10 secondi, però è veramente sembrato un’eternità, in cui sei praticamente impedito a fare qualsiasi cosa perché vorresti scomparire ma chiaramente non lo puoi fare”.