Grande successo per l’ inaugurazione, della rassegna “I fiori del male: festival dell’Essere” organizzata dalla Fondazione Giambattista Vico e giunta alla IV edizione. L’evento si è svolto nella stupenda cornice del Castello vichiano, dove il pubblico ha partecipato con vivo interesse, interagendo volentieri con gli ospiti e gli organizzatori. Hanno aperto la serata Daniela Di Bartolomeo, Direttore artistico e Vincenzo Pepe, professore ordinario dell’ Università della Campania Luigi Vanvitelli, i quali hanno presentato l’ installazione “M come migrazioni, M come Mediterraneo” del maestro Lorenzo Vicino.
L’incontro
Dalla disamina è nata la riflessione sul locus, indagato nella sua più autentica ed ampia accezione: è radici, esperienza, nido, ma al contempo viaggio, speranza e ricordo, identità, memoria e futuro, comunità di appartenenza e comunità ospitante; in definitiva non è solo un luogo fisico in uno spazio delimitato, ma è l’assenza di barriere fisiche e ideologiche, a favore della condivisione e del comune sentire.
A seguire hanno presentato, insieme a Gianfranco Marra, il testo “Scene di vita quotidiana” dell’ autore, Andrea Siniscalchi Montereale, con il quale è iniziato un dialogo “senza filtri“.
Si è riconsiderato il ruolo della letteratura e della poesia nella contemporaneità, un’ analisi lucida e complessa che è andata oltre le convenzioni sociali, alla ricerca di una comunicazione vera, scevra dalla banalità dell’ apparenza e volta al recupero di quei valori della tradizione che per noi, figli di questa terra, sono irrinunciabili.