“Mani protese verso la vita nel bisogno estremo di non morire, flebili battiti di cuori disperati e disprezzati, occhi rivolti per l’ultima volta al cielo. Erano come noi. Quel giorno di febbraio a Steccato di Cutro c’eravamo noi, ciascuno di noi, ed i flutti ci hanno sommersi, l’acqua ha riempito i nostri polmoni finché… finché ci siamo detti addio. Abbiamo lasciato di noi solo brandelli sulla sabbia. Non dimenticateci. Ridateci la dignità di essere umani!”. Sono queste le parole utilizzare dagli studenti e dai docenti in visita a Cropani, in Calabria, dove si è tenuta la consegna ufficiale dell’opera d’arte “Manes Nostri” realizzata con alcuni resti dell’imbarcazione naufragata a Cutro e che ha provocato l’ennesima strage di migranti, dagli studenti del “Pomponio Leto” di Teggiano.
Una giornata per “restare umani”
I ragazzi e le ragazze dell’istituto di Teggiano sono stati accompagnati dai docenti: Germano Torresi, Eliana Vertucci, Gennaro Ricco e Giuseppe Cappellupo, “ambasciatori” di arte e portavoce di solidarietà insieme ai loro alunni Alla presenza del Sindaco, Raffaele Mercurio, e del Vescovo di Catanzaro, Sua Eccellenza Claudio Maniago, l’opera d’arte ha ricevuto sinceri complimenti e ringraziamenti in quanto autentica manifestazione della solidarietà messa in atto dal Leto.
Il commento
“L’opera d’arte” – ha commentato la Dirigente Scolastica, Professoressa Maria D’Alessio – è il rinnovato e mai domo messaggio di amore per la vita ed il luogo in cui essa dimorerà per sempre, è tristemente simbolico. Ma in realtà l’opera “MANES NOSTRI” è stata consegnata all’umanità intera, perché non esistono luoghi migliori o superiori: esiste una casa comune entro la quale ciascuno ha la medesima dignità, l’identica libertà”.