Si è chiuso ieri il processo d’appello sulla cosiddetta “strada fantasma” nel Cilento. Alle ore 20:00, dopo le discussioni dei difensori e una lunga camera di consiglio, la corte d’appello di Salerno, presieduta dalla dottoressa Donatella Mancini, ha riformato la sentenza di condanna di primo grado, assolvendo Gennaro Rizzo, all’epoca dei fatti funzionario della provincia di Salerno, difeso dall’avv. Domenicantonio D’Alessandro, per non aver commesso il fatto.
La vicenda
Rizzo aveva deciso di rinunciare alla prescrizione. Revocata la confisca e le statuizioni civili. Assoluzione da alcune imputazioni e non doversi procedere per prescrizione per le residue anche per di Luigi Sarli, difeso dall’avv. Stefania Forlani. Dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti degli imputati Cuozzo, Riccelli, Sale con revoca della confisca e ridotta la pena per Volpe, Calenda e Bamonte.
La sentenza di primo grado
La sentenza di primo grado che già aveva dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per alcune ipotesi di reato è stata confermata nel resto. Nel collegio difensivo tra gli altri gli avvocati Zecca, D’Ambrosio, Tedesco, Cacciatore.