Scoppia la polemica per un concorso bandito dal comune di Stio. A far finire sotto i riflettori quello che dovrebbe essere un normale procedimento per l’assunzione a tempo parziale e indeterminato di tre figure, l’elenco degli ammessi. L’Ente punta al reclutamento di unità di personale non dirigenziale, a tempo parziale (dodici ore settimanali) e indeterminato, da inquadrare nei ruoli e nelle rispettive aree organizzative del Comune di Stio, di cui una nell’Area Funzionari ed elevata qualificazione (ex cat. D) e altri due nell’Area Istruttori (ex cat. C).
I motivi delle polemiche
Tra i nomi emergono anche amministratori di alcuni comuni del Cilento ed altri soggetti candidati o riconducibili a candidati alle ultime elezioni amministrative in comuni del comprensorio.
Nulla di illegale considerato che si tratta appunto di un concorso pubblico al quale tutti coloro che rispondono a determinati requisiti possono partecipare, ma la presenza di più persone che in qualche modo sembrano essere legate alla classe politica locale non ha mancato di destare perplessità.
C’è chi chiede l’intervento della Procura
C’è chi vuole vederci chiaro invocando l’intervento della Procura di Vallo della Lucania e chi preannuncia esposti. Anche Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo, ha puntato i riflettori sul concorso di Stio.
Dal Comune nessuna replica alle critiche che vengono mosse e che ormai si espandono a macchia d’olio tra chat e social. Per ora, però, i maliziosi si basano soltanto su ipotesi che non trovano riscontro nella realtà. Del resto il numero di figure legate direttamente o indirettamente alla classe politica cilentana ammesse a partecipare al concorso sarebbero comunque in numero esiguo rispetto a quello complessivo dei partecipanti.
“A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina“, diceva Giulio Andreotti. Ma al momento la massima non è applicabile al caso.