La Salernitana si arrende al Palermo, tornando alla sconfitta dopo la bella vittoria di Modena e il buon pareggio contro il Bari. Gli uomini di Breda regalano un tempo al Palermo di Dionisi e soprattutto di capitan Brunori. Quest’ultimo prima dipinge una parabola al sette, per il vantaggio; poi serve Pohjampalo, che insacca il raddoppio.
Nella ripresa la Salernitana ci crede, soprattutto grazie all’ottimo ingresso di Verde, ma Amatucci trova il goal dell’1 a 2 solo al novantesimo, quando c’è troppo poco tempo per ottenere il pareggio. I granata, che non perdevano all’Arechi da tre mesi e mezzo, ora sono penultimi in piena zona retrocessione.
Primo tempo
La prima frazione si tinge subito di rosanero. Gli ospiti ci provano per bene tre volte, ma senza trovare fortuna. Al 26, Brunori disegna un arcobaleno precisissimo dal vertice dell’area di rigore sul quale Christensen non può intervenire: 0-1. La Salernitana è decisamente imballata, forse soprattutto dal punto di vista mentale. Pohjampalo al quarantesimo raddoppia per il Palermo. Ancora Brunori sugli scudi con una bella conduzione al limite dell’area, poi l’imbucata a trovare il suo centravanti, che (solissimo davanti a Christensen) chiude sul primo palo. L’Arechi non può essere soddisfatto, c’è una pioggia di fischi ad accompagnare i giocatori granata verso gli spogliatoi.
La ripresa
Subito cambio per Breda: dentro Tongya fuori Zuccon. Al settimo minuto, proprio il neoentrato Tongya illude l’Arechi, segnando la rete che riaprirebbe il match, ma è tutto fermo per offside. Al 57’ la Salernitana ricorre ancora alla panchina: escono Raimondo e Ghiglione, entrano Verde e Stojanovic. Approccia bene Daniele Verde che prima non arriva per un soffio all’appuntamento con il goal che accorcerebbe le distanze; poi calcia bene una punizione della trequarti, ma i compagni non riescono a ribadire in rete. Il fantasista è l’ultimo ad arrendersi, al 73’ coglie la traversa: servizio da calcio d’angolo e palla sulla mattonella preferita per Verde che va in porta: la conclusione è arcuata e velenosa, ma leggermente alta.
La Salernitana ci crede, al novantesimo Amatucci di testa, prima di tutti davanti ad Audero, a insaccare e riaprire i giochi, ma non ci sono altre occasioni.