“Né di Venere e né di Marte…”, recita un detto antico, ma perché in Italia il Venerdì 17 porta sfortuna?
Vediamo perché pensiamo che il venerdì 17 porti sfortunata
Quante volte ce lo siamo chiesti, e quante altre pur non sapendo darci una risposta abbiamo continuato ad aspettarci qualsiasi forma di “disgrazia” proprio in questo giorno?
Non sia mai dovessimo passare sotto una scala, attraversare la strada dopo averlo fatto un gatto nero, mettere il cappello sul letto, o farci spazzare i piedi.
Pensate che c’è addirittura chi in giorni come quello di ieri decide proprio di starsene a casa e prendersi un giorno di malattia o di riposo dal lavoro.
Da dove ha origine questa antica credenza popolare?
Diverse sono le ipotesi che spiegano il motivo per cui il 17 viene indicato come numero sfortunato. Nella lingua latina, ad esempio, il numero 17 si scrive XVII, che anagrammato diventa VIXI vale a dire, “vissi“, quindi “sono morto”, un’altra teoria invece ci riporta ad una delle più gravi sconfitte dell’Impero romano la battaglia della foresta di Teutoburgo.
Nell’anno 9 d.C, quando furono annientate tre intere legioni, la XVII, la XVIII e la XIX., non vennero più usati i numeri 17, 18 e 19 per alcuna legione.
La sfortuna del 17, inoltre, potrebbe essere anche di origine biblica. Nella Genesi viene indicato che il Diluvio universale ebbe inizio il 17 del 2º mese nell’anno seicentesimo della vita di Noè.
La combinazione venerdì e 17 è, invece, di origini cristiana poiché nella Bibbia c’è scritto che Gesù morì di venerdì.
Ma i nostri utenti sono superstiziosi?
Il 63% non crede alla sfortuna legata al venerdì 17, ma c’è anche chi ci scrive: “non è vero, ma ci credo”!
Ma se vi dicessimo che in questo 2023 la combinazione “venerdì 17” si ripete anche per il mese di marzo, quanti amuleti metterete in tasca?