Il 21 febbraio è stato depositato dall’Alleanza Verdi-Sinistra, con la deputata Elisabetta Piccolotti come prima firmataria, il disegno di legge sul congedo mestruale.
La proposta
In sintesi, prevede fino a due giorni di congedo mestruale per le studentesse e per le donne lavoratrici che soffrono di dismenorrea (termine medico usato per indicare dolori mestruali “invalidanti”).
Tra le altre cose viene accennata anche la distribuzione gratuita dei contraccettivi ormonali nelle farmacie, con la ricetta medica.
L’idea
“Lanciamo una sfida alle donne dell’opposizione, se vogliono condividere con noi questo testo. Ma anche a Giorgia Meloni, da cui abbiamo visto solo la cancellazione di Opzione donna”, ha asserito Elisabetta Piccolotti,
“ci chiediamo se la presidente non ritenga che sia il caso di fare qualche misura che possa riconoscere più diritti alle donne”.
La proposta è da ritenere applicata per tutti i tipi di contratto, compresi quelli determinati e a progetto e per le studentesse minorenni, è richiesta anche la giustificazione dei genitori.
Ci vorrà del tempo affinché il ddl venga discusso, tuttavia il dibattito in Italia si fa sempre più acceso.
Ecco cosa ne pensano i lettori di InfoCilento
L’87% dei nostri lettori è assolutamente d’accordo ed è molto rilevante il fatto che la restante parte contraria, per metà sia composta da uomini.
Un dato, questo, che fa riflettere e che ci pone dinnanzi all’insorgere di ormai vecchie questioni legate alla lotta sulla parità di genere…perché?
Perché è vero che la proposta si presenta come un’opportunità per le donne, ma al contempo rischia di diventare una misura demagogica con effetti controproducenti, in quanto potrebbe rafforzare la mentalità secondo cui è meglio assumere un uomo invece che una donna. Staremo a vedere!