Un disperato viaggio nel Mediterraneo con la speranza di una nuova vita. Poi l’accoglienza e il riscatto grazie all’istruzione. Ed infine un sogno, tenuto nel cassetto per tanto tempo e poi confessato timidamente via social.
“Vorrei diventare fotografo”. Telly Barry, 17 anni, originario della Guinea e da 10 mesi in Italia, ospite del centro di accoglienza di Pellezzano, aveva raccontato di questo suo desiderio nel corso della rubrica C(i)PIAce, realizzata dalla scuola che frequenta, il Cpia di Salerno. Un’iniziativa attraverso la quale il Centro per l’istruzione degli adulti, diretto da Mariella Montuori, fa raccontare direttamente agli alunni la loro esperienza scolastica.
La storia di Telly
Nel suo video racconto traspare la gratitudine, l’orgoglio di esser riuscito ad imparare la lingua – tanto da intonate anche “Che confusione, sarà perché ti amo” – e la profonda determinazione che sta mettendo nel suo cammino. Un sorriso contagioso che ha conquistato lo studio del fotografo Armando Cerzosimo che, dopo aver ascoltato la testimonianza social, ha deciso di contattare la scuola e di mettere a disposizione un periodo di formazione presso le due sedi del suo studio fotografico per il giovane studente. Telly, così, potrà apprendere i primi rudimenti della fotografia e del montaggio, sue passioni. Questa mattina, presso la sede di via Monticelli, a Salerno la firma al progetto di formazione e l’avvio del percorso pratico.
Il commento
“Accendere una luce di speranza negli occhi dei nostri ragazzi, dare forza e impulso ai loro sogni è certamente uno degli auspici con i quali ogni giorno tutto il personale impegnato a portare avanti le attività didattiche del Centro per l’istruzione degli adulti che in quest’anno scolastico ha raccolto circa 2000 iscritti, si mette al lavoro- ha dichiarato la dirigente scolastica Mariella Montuori- ringraziamo lo studio Cerzosimo per la sensibilità mostrata e speriamo che tante imprese possano essere attratte dai sogni dei nostri ragazzi e aiutarci a realizzarli”.
Lo studio Cerzosimo fotografia, che ha due sedi a Salerno e Bellizzi, non è nuovo ad iniziative che hanno un risvolto sociale.
“Progetti come questo confermano il valore comunicativo e di integrazione della fotografia che sa parlare al cuore alla mente di tutti – ha raccontato Armando Cerzosimo, che ha vissuto dieci anni tra Etiopia e Somalia – il sogno mio e dei miei figli Pietro e Nicola è quello di aprire un laboratorio fotografico in Africa”.