Quattro persone, tra cui due imprenditori e due tecnici comunali del Vallo di Diano, sono attualmente sotto indagine per presunti reati legati allo smaltimento dei rifiuti prodotti dai lavori svolti lungo la Tito-Brienza. Durante il weekend scorso, la Polizia provinciale di Potenza ha eseguito sequestri in due cave, situate ad Atena Lucana e Brienza, su disposizione della Procura lucana guidata dal procuratore Francesco Curcio.
Il sequestro
Il sequestro è avvenuto a causa di presunti illeciti nella gestione e nello smaltimento di rifiuti provenienti dalle operazioni di scavo delle gallerie, demolizioni di opere stradali e altri materiali utilizzati per i lavori sulla strada, recentemente riaperta.
Ecco i coinvolti nella vicenda
Tra coloro coinvolti nella vicenda, vi è un imprenditore di Atena Lucana, proprietario di una cava nel comune, un altro imprenditore proveniente da Padova e due tecnici comunali di Atena Lucana. I tecnici comunali sono accusati di aver commesso irregolarità nelle concessioni di autorizzazioni e nei procedimenti burocratici. È importante evidenziare che le autorizzazioni e le procedure da seguire sono state regolate attraverso due diverse delibere di due amministrazioni differenti e al momento nessun politico è coinvolto nell’inchiesta.
Secondo gli investigatori, ci sono ragionevoli motivi per sospettare che presso i cantieri della Variante “Tito-Brienza” e nelle aree adiacenti possano essere stati commessi reati come lo smaltimento illecito di rifiuti speciali, l’uso non autorizzato di impianti, attrezzature e strutture (sono stati sequestrati anche mezzi a Satriano). Questi sono i motivi alla base dei sequestri effettuati.