Il Ministero della Giustizia ha dato il suo definitivo avallo all’interpretazione evolutiva della legge notarile in materia di comunicazione non verbale, aprendo la strada al pieno riconoscimento di questo diritto fondamentale per le persone con Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Un traguardo eccezionale salutato con grande entusiasmo da AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che ha seguito con impegno e tenacia la battaglia per il riconoscimento di questo diritto fin dal 2015.
“La comunicazione è un’esigenza imprescindibile per chiunque, a maggior ragione per chi convive con la SLA“, ha sottolineato la Presidente Nazionale di AISLA, Fulvia Massimelli. “Esprimiamo profonda gratitudine al Consiglio Nazionale del Notariato e al Ministero della Giustizia per aver compreso e sostenuto l’importanza di questo diritto inalienabile, sancito anche dalla Convenzione di New York sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia“.
Un percorso condiviso per il diritto alla comunicazione
Il via libera del Ministero della Giustizia rappresenta un tassello fondamentale in un percorso più ampio volto a garantire la piena tutela del diritto alla comunicazione non verbale per le persone con SLA. Come evidenziato nel comunicato del Consiglio Nazionale del Notariato, il Ministero ha offerto il proprio supporto totale per collaborare alla realizzazione di un percorso condiviso che potrebbe portare all’elaborazione di una proposta di legge specifica.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante riconoscimento“, ha dichiarato Giulio Biino, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato. “L’impegno del Notariato nella tutela dei diritti dei soggetti più fragili è costante e pluriennale, e questo traguardo rappresenta un passo avanti significativo in questa direzione“.
Una battaglia nata nel 2015
La battaglia di AISLA per il riconoscimento della comunicazione non verbale ha avuto inizio nel 2015, quando l’Associazione presentò la proposta al 50° Congresso Nazionale del Notariato a Milano. Da allora, il percorso ha visto la simulazione di atti notarili con l’utilizzo di strumenti tecnologici come i CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), specificamente progettati per facilitare la comunicazione delle persone con SLA.