Si torna a coltivare il “Melone di Altavilla”: da anni non veniva più prodotto. Consegnati i primi semi

L’obiettivo è quello di ridare ad Altavilla Silentina la formale titolarità di un’eccellenza del territorio

Di Alessandra Pazzanese

Ad Altavilla Silentina si ritorna a coltivare il cosiddetto “Melone di Altavilla”, un particolare tipo di anguria che, da anni, non veniva più prodotto. Già consegnati i primi semi. “Per arrivare a questo il percorso è stato lungo e articolato. Recuperati in maniera fortuita alcuni semi, mi sono occorsi due anni di coltivazione, per avere la certezza che fossero proprio quelli della famosa anguria scomparsa da decenni dalle nostre campagne” ha fatto sapere Gerardo Di Verniere, presidente dell’Associazione di Promozione Sociale – Bottega del Territorio.

L’iniziativa

Di Verniere si è occupato, durante il primo anno di coltivazione sperimentale, di rigenerare il seme ottenendo i primi incoraggianti risultati, dal secondo anno ha avuto una serie di fondamentali riscontri in campo, avallati anche da attendibili e autorevoli pareri che hanno certificato di fatto il recupero del melone altavillese.

L’obiettivo è quello di ridare ad Altavilla Silentina la formale titolarità di un’eccellenza attraverso un percorso serio affidato anche alla competenza della dottoressa Rosa Pepe del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura) di Pontecagnano, a cui sono state consegnate 12 piantine di melone.

Il commento

Grazie al costante e competente impegno professionale della dottoressa Pepe, supportato da diversi anni di sperimentazioni, il “Melone di Altavilla” è stato ufficialmente inserito nell’elenco delle risorse genetiche del territorio campano ed è entrato anche a far parte del Progetto ABC (Agro Biodiversità Campane). Questo lungo iter, durato 10 anni anche per causa covid, è stato seguito e accompagnato dall’associazione “Bottega del Territorio” con l’organizzazione di alcuni incontri divulgativi realizzati grazie all’aiuto, per competenze settoriali, di Antonella Guerra, Mariasole Nigro e Ugo Orlando e con uno studio parallelo sul modo più idoneo e produttivo, per l’intero territorio, di riavviarne il reimpianto” ha continuato Di Verniere.

Tale lungo lavoro permetterà al prodotto di entrare a far parte di quei “prodotti di nicchia” che si avvalgono di una gestione di produzione e vendita completamente diversa rispetto a quella di una normale produzione orticola.

La vendita del melone altavillese avverrà solo nel territorio di Altavilla Silentina presso le strutture commerciali abilitate a farlo e che ne faranno richiesta.

Presto sarà presentato il disciplinare di produzione utile a certificare la denominazione di “melone di Altavilla Silentina” e il marchio che ne accompagnerà la commercializzazione.

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