Si rinnova l’appuntamento con le “Dimore storiche Campane”: ecco quelle da visitare nel Cilento e Diano

Il più grande museo diffuso d'Italia riapre le sue porte. Domenica 21 maggio si terrà la XIII edizione della Giornata Nazionale dell'Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI)

Di Roberta Foccillo

Il più grande museo diffuso d’Italia riapre le sue porte. Domenica 21 maggio si terrà la XIII edizione della Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI). Saranno oltre 500 i luoghi esclusivi come castelli, rocche, ville, parchi e giardini visitabili gratuitamente, offrendo un’immersione nella storia che rende il nostro Paese unico al mondo.

Il progetto

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Case della Memoria, la Federazione Italiana Amici dei Musei (FIDAM) e Federmatrimoni ed Eventi Privati (Federmep), ha ricevuto il patrocinio di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e del Ministero della Cultura. I media partner dell’evento saranno il TGR e RAIPubblica Utilità. Inoltre, l’evento è stato realizzato con il contributo di Poste Italiane S.p.A.

La Giornata Nazionale ADSI rappresenta un’opportunità per riscoprire le bellezze nascoste del nostro Paese, visitando complessi monumentali che insieme costituiscono il più grande museo diffuso d’Italia. Durante questa giornata, non solo sarà possibile apprezzare un patrimonio artistico e culturale spesso trascurato, ma si potrà anche comprendere l’immenso valore sociale ed economico che la rete di dimore storiche rappresenta.

I dati in Italia

Queste dimore costituiscono infatti un pilastro fondamentale per le economie dei borghi in cui si trovano. Il 54% di queste proprietà è situato in piccoli comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 26% dei casi, addirittura sotto i 5.000 residenti.

Pertanto, la Giornata Nazionale ADSI rappresenta un’occasione unica per sensibilizzare la società civile e le istituzioni sul ruolo che le dimore storiche ricoprono nel tessuto socio-economico del Paese. La loro presenza sul territorio è fondamentale per molte filiere, dall’artigianato (in particolare il settore del restauro) al turismo (che comprende ristorazione, attività ricettive e visite agli immobili), dalla convegnistica alla realizzazione di eventi, dal settore agricolo al mondo vitivinicolo. Molte sono le figure professionali che gravitano attorno a una dimora, mestieri con antiche tradizioni – artigiani, restauratori, maestri vetrai – che diventano sempre più difficili da trovare.

Valorizzazione del patrimonio artistico culturale

Si tratta di un patrimonio che ci è stato tramandato attraverso i secoli e che i proprietari custodiscono gelosamente.

Tra le peculiarità delle dimore campane che aprono al pubblico, si sottolineano le seguentiparticolarità storiche: Castello Pandone, di origine longobarda che si articola su tre piani e dominail borgo medievale di Prata Inferiore e la valle del fiume Lete;

Palazzo Bruni, che si sviluppa sindal 1641 all’interno del casale Garzano e nelle forme odierne, nasce dalla divisione dell’originaria proprietà operata dai due fratelli Francesco e Vincenzo Bruni nel 1700;

Domus Laeta, una dimora storica del sec. XVII che si trova nel Parco Nazionale del Cilento, immersa in un incantevole panorama sulla valle di Paestum a 10 km dal mare. Numerose le iniziative promosse dai proprietari per la Giornata Nazionale per permettere ai visitatori di vivere un’esperienza sempre più immersiva e stimolante: da mostre a concerti e spettacoli teatrali, per intercettare le esigenze del pubblico di ogni fascia d’età.

Ecco le dimore nel Cilento, Diano e salernitano

● Castello Macchiaroli, Teggiano

● Domus Laeta, Giungano

● Palazzo Pasca , Stio

● Taverna Penta, Pontecagnano Faiano

● Villa Wenner, Pellezzano

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