Settemila euro per un’evento esclusivo presso il tempio di Nettuno. Il caso arriva in Parlamento. A porre all’attenzione dell’assemblea la questione è la senatrice del Pd Valeria Valente, che ha presentato una interrogazione al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano circa le disposizioni della direzione del Parco Archeologico di Paestum.
La Direzione del Parco di recente ha predisposto un nuovo tariffario per i servizi fotografici per cerimonie nuziali, così da rendere possibile affittare, in modo esclusivo, il tempio di Nettuno a fronte del pagamento di 7.000 euro per un’ora, impedendone l’accesso ai turisti. E’ inoltre previsto il costo di 500 euro per la concessione d’uso, per 3 ore, dell’intera area archeologica, ad esclusione dei templi; di 4.000 euro per la concessione d’uso, per 3 ore, dell’intera area archeologica, con l’accesso all’interno del Tempio di Nettuno (per 1 ora).
“Benché la decisione adottata dalla direzione del Parco archeologico di Paestum di aumentare il tariffario per i servizi fotografici per cerimonie nuziali rientri nell’ambito delle proprie competenze, è necessario interrogarsi sull’appropriatezza di tali destinazioni d’uso per siti culturali di tale pregio, tenendo conto del loro valore storico e della loro vocazione turistica il criterio della partecipazione economica del privato al pubblico, seppur lecito, non può prescindere dalla tutela del bene e dalla garanzia della sua fruibilità collettiva. Sempre più spesso, invece, dietro la pretesa di valorizzazione, si cela una forma edulcorata di sfruttamento che mortifica la grandezza immortale di questi luoghi e risponde solo alla logica della rimuneratività”, evidenzia Valente.
Sulla stessa Lunghezza d’onda anche Toni Ricciardi, vice presidente del gruppo Pd alla Camera. “Siamo in presenza di una anomalia che lascia interdetti – ha osservato in una nota -. La tariffa più alta prevede addirittura il noleggio esclusivo del Tempio di Nettuno per 7.000 euro all’ora, durante la quale i turisti paganti non potranno accedervi, in quanto dovrebbero attendere, nonostante il biglietto regolarmente pagato, il termine della manifestazione noleggiante”. “L’aumento delle tariffe e’ avvenuto sulla base del D.M. 108/2024 che stabilisce nuovi importi minimi per l’uso dei beni culturali. Questo decreto ha portato la direzione del Parco a rivedere sostanzialmente i costi dei servizi fotografici e degli spazi concessi. In questo modo pero’ – ha sottolineato Ricciardi – la direzione del Parco archeologico di Paestum si e’ resa responsabile di un provvedimento davvero discriminatorio su base di censo”.
“La cultura come da costituzione deve essere accessibile a tutti ed è inaccettabile che ci siano persone che pagando un biglietto debbano sospendere la propria visita solo perché c’è qualcuno che paga di piu’. Su questo – ha concluso – attendiamo parole chiare da parte del ministro Sangiuliano per capire se la direzione del Parco sia andata oltre il perimetro del dm”.