Serre, 59enne chiusa in casa da mesi, intervengono i servizi sociali e le forze dell’ordine

Ci sono volute cinque ore per far uscire di casa la donna, poi sottoposta a Tso. Anche i familiari affidati ai servizi sociali

Di Alessandra Pazzanese
Serre, 59enne chiusa in casa da mesi. Intervengono i servizi sociali e le forze dell’ordine

È rimasta chiusa in casa per almeno un anno e mezzo. La donna, residente nel comune di Serre, era ammalata, ma nessuno provvedeva a farla curare e da alcuni mesi, la situazione era addirittura peggiorata anche per il marito e i suoi due figli con cui viveva in uno degli alloggi popolari del comune alburnino.

Ad accorgersi della situazione anomala un vicino di casa, uno dei pochi che ogni tanto aveva contatti con la famiglia.

L’uomo ha segnalato tutto ai servizi sociali che si sono attivati immediatamente informando, a loro volta, chi di dovere circa gli sviluppi di una situazione che già seguivano con attenzione da tempo.

Attivato l’iter, su indicazione anche della Procura della Repubblica, ieri presso l’appartamento di Serre sono giunti il medico di un centro di Igiene Mentale, i vigili del fuoco, i carabinieri con il comandante di stazione, il maresciallo Francesco Candido e l’assistente sociale, dipendente dell’Azienda Speciale Sele Inclusione, dottoressa Maria Cristina Auricchio.

La donna, denutrita e sottopeso, non voleva uscire di casa. A presentare evidenti problematiche anche i figli e il marito che, con lei, condividevano l’appartamento apparso subito in precarie condizioni igienico-sanitarie.

I vigili del fuoco giunti sul posto, stando alle indiscrezioni dei passanti, hanno dovuto montare dei gonfiabili nel timore che la 59enne potesse lanciarsi dalla finestra dell’abitazione.

Tutte le operazioni, durate almeno cinque ore, sono state condotte con la massima cautela e la massima attenzione e alla presenza dei sanitari e dei mezzi del 118 affinché la famiglia potesse ricevere i soccorsi necessari tempestivamente in caso di necessità.

Per la donna, uscita di casa dopo aver parlato con il maresciallo, con il medico del centro di igiene mentale e anche con la sua legale, si è reso necessario il TSO. Il marito e i figli sono stati collocati dai servizi sociali in una struttura idonea.

Anche i loro animali domestici, un coniglio e un cane, sono stati collocati in un ambiente adatto e salubre.

Fondamentale, per il buon esito delle operazioni, il lavoro del maresciallo Candido e della dottoressa Auricchio.

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