Gelbison e Santa Maria sono le uniche due squadre del territorio cilentano a militare nella massima competizione dilettantistica. Ripercorriamo brevemente un 2023 fatto per entrambe le compagini di alti e bassi, concluso con tanta voglia di riscattare una prima parte di stagione deludente.
Il risveglio dal sogno per la Gelbison
La Gelbison di patron Puglisi nel 2022 ha conquistato la massima vetta della sua lunga storia: la promozione tra i professionisti. Il primo semestre in C è andato più che bene con ritmi che hanno portato i Rossoblù a sperare anche in qualcosa di più della salvezza. È stato proprio l’avvento del nuovo anno a destare tutti dal sogno. Il girone di ritorno è stato disastroso con pochissimi punti ottenuti e il vantaggio sfumato. I playout decretano la retrocessione, con quella sconfitta di Messina a chiudere i giochi, che resta ancora un ricordo da “pugno nello stomaco” per i tifosi .
L’estate si è consumata tra vane speranze di ripescaggio e l’allestimento di una squadra di livello che potesse permettere un’immediata risalita. Puglisi ha incaricato della guida tecnica Alessandro Monticciolo con il malcelato obiettivo di riguadagnare immediatamente il pass per la C. Tuttavia, gli ambiziosi progetti della dirigenza si sono ridimenzionati già alla 13esima giornata, dopo la sconfitta subita dal Rotonda e il conseguente esonero dell’allenatore toscano. La scelta per il prosieguo del campionato è stata mister Erra. Da allora sono arrivati altri 4 k.o., che costringono la Gelbison a guardarsi le spalle con il rischio di essere inghiottita in zona playoff. Dunque, meglio chiudere il capitolo 2023 per la Gelbison e pensare all’anno che verrà.
Polisportiva Santa Maria: da una salvezza tranquilla al girone H
Lo scorso campionato il Santa Maria ha ottenuto la salvezza con due turni d’anticipo. Una salvezza tranquilla conseguita al ritmo incalzante dei goal di Madalin Tandara. Per il quarto anno in Serie D la dirigenza si è mossa con la solita strategia: mix di giovani e di giocatori d’esperienza per mantenere la categoria e puntare sulla rivalutazione della rosa. Parte Tandara e la guida tecnica viene affidata a Osvaldo Ferullo. L’inserimento nel girone H è una brutta sorpresa. Il girone “pugliese” è gremito di piazze importanti, tifoserie calde e club che non lesinano sulle spese.
Il campionato parte male con 6 gare senza vittoria. Poi Ferullo riesce a dare un colpo di coda e a impilare 3 vittorie di fila, che risollevano i cilentani dalla zona playout. Tuttavia, seguono due sconfitte tennistiche contro Fidels Andria e Altamura. Qualcosa si è rotto e la dirigenza sostituisce Ferullo con Rogazzo. Il napoletano non ha una partenza facile, arrivano 2 sconfitte poi 3 pareggi. All’ultima dell’anno, però, il Santa Maria fa il colpaccio ed espugna il “Via del Mare” sconfiggendo il Nardò, imbattuto in casa e secondo in classifica. Allora l’augurio ai giallorossi, per il nuovo anno, non può che essere quello di ripartire come hanno concluso.