Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore.
Il sequestro a Pagani
L’azienda conserviera sequestrata di Pagani, aveva come legale rappresentante una persona ritenuta responsabile dei reati di cui all’articolo 29 del Testo Unico Ambientale.
Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Noe di Salerno e Napoli, in collaborazione tecnica con l’ARPAC e sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che l’attività di produzione di conserve dell’azienda si svolgeva in violazione delle prescrizioni previste dall’atto autorizzativo.
Ecco i rilievi
Le violazioni riguardavano principalmente gli scarichi idrici e la normativa di settore in materia ambientale. I militari del NOE di Salerno e Napoli, durante le loro ripetute ispezioni, hanno riscontrato evidenti violazioni in merito ai limiti previsti per i parametri degli scarichi industriali. Questa situazione rappresentava un grave rischio di inquinamento del fiume Sarno, attraverso la confluenza dei predetti reflui industriali.
Il sequestro preventivo, effettuato questa mattina, è stato motivato dal rischio di ulteriori danni ambientali causati dall’attività illecita dell’azienda. Il provvedimento cautelare segue quindi alle indagini dei Carabinieri del Comando Tutela Ambientale, che hanno condotto un’attività investigativa articolata e capillare in collaborazione con l’ARPAC.
L’impegno dell’ARPAC
L’operazione condotta dai Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nella tutela dell’ambiente e nella lotta ai reati ambientali. La violazione delle norme ambientali rappresenta infatti un grave pericolo per la salute pubblica e l’ecosistema, e come tale deve essere contrastata con ogni mezzo disponibile.