L’anno scolastico in corso ha segnato un record negativo per la provincia di Salerno, con la cancellazione di 93 prime classi negli istituti superiori. Un calo demografico senza precedenti che si traduce in una riduzione di 283 studenti rispetto all’anno precedente.
I numeri del declino
Il dato allarmante emerge dall’analisi dei numeri: dalle 2.668 prime classi del 2023-2024, si è passati alle 2.575 dell’anno in corso. Un trend negativo che ha colpito in particolare i licei e gli istituti tecnico-professionali.
La geografia della crisi
Il fenomeno non risparmia nessuna zona della provincia e comincia fin dalle prime iscrizioni. Dalla Valle dell’Irno a Sapri, si contano 130 scuole a rischio chiusura, di cui 79 con meno di 20 alunni. Un dato che evidenzia la gravità della situazione nelle aree interne e nei piccoli comuni. In particolare, i plessi dell’infanzia sono i più colpiti, con 63 scuole che non raggiungono i 20 iscritti.
A segnare numeri negativi, ad esempio, c’è la scuola dell’infanzia di Pertosa che conta appena 7 bimbi. A Cuccaro Vetere e Cicerale sono 8; uno in più a San Giovanni a Piro. E ancora 10 alunni a Licusati a Camerota centro, a Roccagloriosa, Bellosguardo, e Ostigliano. 11 a Montecorice, Agnone Cilento, Laureana Cilento, Pollica, al plesso Acquavena di Roccagloriosa, al plesso Stella Cilento, a Salento, al plesso Cardile di Gioi Cilento. A 12 gli istituti di Montano Antilia, Abatemarco, Laurino, Acquavella. Meglio Padula con 15, Sessa Cilento, Celle di Bulgheria e Acciaroli con 16, Piaggine, San Rufo e Lustra con 17.
Le cause e le conseguenze
Il calo demografico è la principale causa di questa crisi, con una perdita di circa 30.000 alunni negli ultimi 14 anni. Un’emorragia che avrà pesanti ripercussioni sugli organici scolastici nei prossimi anni. La diminuzione del numero di studenti comporta la riduzione delle classi e, di conseguenza, la perdita di posti di lavoro per il personale scolastico.