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Scomparso a 18 anni in un tragico incidente stradale: una diretta social per ricordare Lorenzo Pio Coronato

La madre di Lorenzo Pio Coronato, Marie Therese: «Il mio cuore è spezzato in due». Il commovente ricordo dei compagni di classe

Maria Emilia Cobucci

4 Aprile 2023

Lorenzo Pio Coronato

Domani, Mercoledì 5 aprile, una diretta su Facebook, Youtube e Linkedin per ricordare a Lorenzo Pio Coronato, il 18enne di Ispani morto il 14 agosto 2022 a causa di un terribile incidente stradale. Si tratta di una iniziativa che rientra in un più ampio progetto per commemorare i ragazzi scomparsi prematuramente in incidenti stradali.

Il ricordo di Lorenzo Pio Coronato

«Vogliamo mandare un segnale a quelli che uccidono sulle strade, devono sapere che condannano i genitori all’ergastolo del dolore e tolgono il futuro a tanti angeli. Per questo, nelle nostre dirette non parleremo dei processi, ma delle storie di chi perde i propri cari». Così Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, che ricordano Lorenzo, giovane studente morto a causa di un incidente stradale.

L’appuntamento

L’appuntamento è per mercoledì 5 aprile 2023, alle 21.30. Saranno ospiti della trasmissione i presidenti Alberto Pallotti ed Elena Ronzullo, la madre di Lorenzo, Marie Therese, e i compagni di scuola del giovane che avrebbe conseguito quest’anno la maturità.

La testimonianza della madre

Il mio nome è Marie Therese e ho due figli. La prima è una ragazza, Chiara, e posso ancora guardarla, toccarla e ascoltare la sua voce. Il secondo è Lorenzo. Sette mesi e mezzo fa sono stata costretta a salutarlo. Il mio cuore è stato spezzato in due: una parte è rimasta qui e l’altra se la sono portata via. Il mio cuore piange sangue, perché non può ricongiungerle. La tragedia che mi ha lasciata monca, storpiata a vita, il destino non l’ha portata bussando alla nostra porta: la porta di casa mia è stata carbonizzata. Abbiamo provato a evitare in ogni modo che le fiamme divampassero. Ci saremmo voluti gettare col nostro corpo sul carbone ardente, ma niente era in grado di fronteggiare quella potenza. Abbiamo urlato aiuto e nessuno era in grado di darcene. Con lo sguardo rigonfio di compassione potevano soltanto guardare la nostra disperazione.
Lentamente, la fiamma ha raggiunto ogni anfratto ed inermi siamo stati costretti a guardare casa nostra svanire nella cenere. È un’immagine violenta, lo so. La morte di mio figlio è stata violenza. Eppure Lorenzo era bellezza. Un ragazzo che fin da piccolo aveva avuto modo di scoprire che la vita può tradirti, ma aveva usato il dolore per scalfire una grande forza di volontà. Era attento verso chi amava. Il nostro rapporto era un supportarsi reciproco. Sapeva amare profondamente con dolcezza, a volte durezza. Perdere un figlio è un dolore che ti attanaglia il ventre. Una lama di coltello che ti trafigge, e che ogni volta che cerchi di toglierla si fa sentire sempre più. È la tua casa che ti è caduta addosso dopo il terremoto e tu sei lì bloccato sotto le macerie senza riuscire a muoverti e a respirare, ma pieno di dolori in tutto il corpo. È quel signore che ti toglie i massi di dosso e ti porge la mano per tirarti fuori, perché tuo figlio gli è apparso in sogno e gli ha chiesto di aiutarti», prosegue Marie Therese, «è quell’ amica che ti chiama e ti dice: ho sognato tuo figlio che desidera che stia serena, altrimenti lui non può esserlo altrettanto. E allora poi diventa quella maschera che indossi ogni mattina, fingendo che va tutto bene perché stai reagendo per amore verso tuo figlio. Ma, alla sera, non vedi l’ora di togliere quella maschera ed infilarti sotto le coperte con la foto del tuo bambino tra le mani e gli dici: finalmente è terminato un altro giorno, un giorno in meno per riabbracciarti. Perdere un figlio vuol dire smettere di vivere, sopravvivere nell’attesa che questo film dell’orrore finisca presto.

Le parole dei compagni di classe

Lorenzo avrebbe dovuto frequentare l’ultimo anno di scuola. I suoi compagni di classe lo ricordano così:

Lorenzo Pio Coronato è stato ed è un punto di riferimento e una fonte d’ispirazione per tutti coloro che lo hanno conosciuto. Lorenzo, il ragazzo silenzioso e riservato che è sempre stato pronto a tendere una mano verso gli altri mettendo se stesso in secondo piano. Lorenzo per tutti è stato una spalla su cui piangere nonostante la sua vita non fosse una passeggiata. Lorenzo, con il sogno di diventare un calciatore, ci ha insegnato a credere in noi stessi e a non arrenderci mai nonostante le difficoltà. Lorenzo era pronto a dare la vita pur di far sorridere i suoi amici. Lorenzo era ed è un vero amico, uno di quello che non riuscirai mai a sostituire, uno di quelli che non si dimenticano

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